Dolore, lutto, sgomento. Tra i tanti pensieri che hanno riempito teste e corpi dei giocatori della Fiorentina negli ultimi sette giorni, quelli di campo hanno, purtroppo, rivestito il ruolo decisamente minore.  Troppo forte, troppo indelebile, il segno lasciato dalla scomparsa di Davide Astori, capitano dei Viola, a soli 31 anni, la mattina di domenica scorsa, quando la formazione di Pioli sarebbe dovuta scendere in campo ad Udine.  Una tragica fatalità, come si dice in questi casi, evidenziata anche dall’autopsia: il cuore del 13 viola ha improvvisamente smesso di battere.

E’ ovvio che, dopo una settimana del genere, scendere in campo sia difficilissimo, ma la Lega (da dire, anche per serie complicazioni a livello di calendario) non ha concesso un altro rinvio dopo quello dell’intera ventisettesima giornata. Toccherà quindi, in un Franchi tutto esaurito che si prospetta addobbato in toto per ricordare il proprio capitano, ai Viola aprire la domenica di Serie A, ospitando il Benevento.

Provando a parlare di campo, per quanto possa contare, i toscani approdano a questa giornata dopo aver sconfitto 1-0 il ChievoVerona con la rete di Biraghi in apertura: in generale, però, la Fiorentina ha vinto solo due delle ultime nove uscite. La classifica, comunque, non impaurisce la squadra di Pioli: decimo posto a +13 dalla quota retrocessione e -9 dal sesto posto della Sampdoria, sostanzialmente il campionato potrebbe finire con diverse giornate d’anticipo.

Questa stagione in Serie A, per la Viola, è stata caratterizzata dal segno X: solo il Torino (12) e l’Inter (9) hanno pareggiato più volte delle 8 dei toscani. Nove vittorie ed altrettante sconfitte completano il quadro dei 35 punti guadagnati sinora, abbastanza distribuiti (16/13) tra casa e trasferta.

Statistica abbastanza stravolta, invece, per quanto riguarda il Benevento: i campani, ultimissimi con i loro 10 punti, hanno perso tutte le 13 partite giocate lontano dal Ciro Vigorito. La vittoria nel tiratissimo scontro diretto contro il Crotone è stata l’unica gioia delle ultime sei uscite, subito cancellata dal 2-0 (frutto comunque di un’ottima prestazione) incassato dall’Inter. Le speranze di salvezza per gli uomini di De Zerbi sono ridotte comunque al lumicino: troppe le 22 sconfitte accumulate in 26 partite, a meno di una rimonta clamorosa i 23 della SPAL, prima squadra virtualmente salva, rimangono lontanissimi.

Per quanto riguarda le ultime dal campo, Mister Pioli può contare su tutti gli effettivi a disposizione: tanti dunque i ballottaggi, a partire dalla difesa, dove Laurini si gioca il posto con Vitor Hugo. In caso di impiego del francese sarà difesa a quattro con Milenkovic, Pezzella e Biraghi, che invece scalerebbe da esterno a cinque di centrocampo in caso di impiego del centrale brasiliano. A centrocampo il perno sarà Milan Badelj, che avrà il pesantissimo compito di ereditare la fascia da capitano lasciata drammaticamente da Astori. Con lui, verosimilmente, Benassi e Veretout. Davanti, in caso di tridente Chiesa agirà da esterno di destra, scalando altrimenti a centrocampo con il 3-5-2. Dall’altra parte è ballottaggio a tre tra Thereau, Gil Dias e Falcinelli per supportare il Cholito Simeone.

De Zerbi, invece, dovrebbe puntare su un 4-3-3 con non pochi assenti: stagione finita per Lucioni (doping) e Antei, vittima di un problema al tendine d’achille, mancheranno anche D’Alessandro, infortunato al ginocchio, e Viola, squalificato. Fuori causa, per un fastidio muscolare, anche Sandro, che ha tentato il recupero in extremis ma dovrebbe non andare neanche in panchina.

Così, nel 4-3-3 sarà Puggioni a difendere i pali, con Sagna e Letizia come terzini, mentre al centro ci saranno Tosca ed uno tra Djimsiti e Costa. Cataldi e Guilherme formeranno la cerniera di centrocampo, mentre per il posto di mezzala destra è duello tra Del Pinto e Memushaj. Davanti, Diabaté insidia Coda per la titolarità nel ruolo di centravanti, con Djuricic e Brignola sugli esterni.