Un inizio di campionato devastante, poi una flessione netta, evidente, un tunnel di anonimato da cui Ivan Perisic non è più riuscito a uscire. Sembra in fondo di descrivere l'intera stagione dell'Inter fino a questo momento. Il pareggio contro il Napoli è stato confortante soprattutto dal punto di vista della prestazione, ma ora serve ricominciare a viaggiare con le marce alte perchè la corsa Champions sulla Roma-Milano non accetta ritardatati e non aspetta nessuno.

Contro la Sampdoria l'impegno non è di quelli agevoli, anche perchè a Marassi la squadra di Giampaolo ha messo in mostra prestazioni di livello. Spalletti però conta su Perisic per vincere: "Ieri Perisic è rimasto a calciare da solo, c'era Crespo che lo guardava da bordo campo e dalle sue considerazioni è venuta fuori la qualità eccelsa di questo ragazzo. Chiaro che se riuscisse a dare il massimo sarebbe tanta roba, ma diventa difficile per tutti, anche nelle altre squadre guardando la Champions o le coppe. A volte i calciatori passano dei periodi che non riescono a distribuire le proprie qualità in tutte le partite. Si accetta così sapendo che quelle qualità le ha e può rimetterle in qualsiasi momento". Psicologia spallettiana, nel tentativo di riaccendere a livello mentale il croato.

Perisic che come detto nelle prime giornate di campionato dominava fisicamente le partite, con la sua capacità di cambiare ritmo alla manovra interista anche negli ultimi minuti di gara. Gol, assist e giocate decisive, la coppia con Icardi poi sembrava uno di quegli ingranaggi sempre in funzione al massimo della propria efficienza. Qualcosa poi ha interrotto tutto e da quel momento la situazione ha fatto fatica a riprendersi. L'Inter ha bisogno di un Perisic ad alti livelli per puntare alla Champions League, obiettivo dichiarato di questa stagione nerazzurra. Servono le sue giocate, serve ritrovare la sua esuberanza fisica lì sulla fascia. In rosa non ci sono giocatori con le sue caratteristiche che possano in qualche modo sostituirlo, Spalletti sembra essere intenzionato a concedergli fiducia a oltranza. Tocca al croato rispondere presente all'appello del suo allenatore.