La partita quasi decisiva nella zona che garantirà solo ad una l'accesso all'Europa League si è tramutata in un successo della Sampdoria. I genovesi hanno vinto oggi per 1-2 sul campo dell'Atalanta in una gara bella ed intensa, valida per il recupero della 27esima giornata di Serie A, anche grazie ad un po' di fortuna che gli ha concesso di passare indenni il primo tempo nonostante una sofferenza non da poco. Ma si sa all'Atleti Azzurri d'Italia non è facile, anche se oggi i padroni di casa si sono fatti male da soli col solito difetto di una lucidità che dalla trequarti in su stenta a salire di livello. Ora le due squadre sono a pari punti, ma i vincitori di oggi hanno gli scontri diretti a proprio favore. Di seguito, la cronaca del match.

Per quanto riguarda le formazioni, Gian Piero Gasperini opta per un 3-4-2-1. Davanti al portiere Berisha spazio a Toloi, Mancini e Masiello. Hateboer e Castagne fanno i tornanti, con De Roon e Freuler nel mezzo. Cristante e Gomez supportano Petagna in attacco. Marco Giampaolo conferma il suo 4-3-1-2, Viviano sta fra i pali. Bereszynski e Murru sono i terzini, Andersen e Ferrari i centrali. Capezzi sostituisce Torreira in cabina di regia, Praet e Linetty fanno le mezzali. Ricky Alvarez completa il rombo, mentre di punta ci sono Caprari e Duvàn Zapata.

L'avvio vede gli ospiti un po' compassati, probabilmente a causa del fattore campo, e la controparte invece decisamente più in palla e concentrata sui soliti schemi ben applicati. In particolare è Gomez a creare problemi in varie situazioni, con la sua batteria di giocate mai banali, ma senza trovare grandi sbocchi offensivi. La grande palla gol arriva al quarto d'ora su un'imbucata di Freuler che manda in porta Castagne: nell'uno-contro-uno dal centro-sinistra il belga però si scoglie e calcia troppo stretto col destro verso il primo palo, cogliendo l'esterno della rete. Col passare dei minuti quindi il ritmo s'abbassa, e nonostante una sensazione costante di pericolosità i bergamaschi non trovano la via per creare altre occasioni serie, aldilà di qualche estemporanea giocata sugli sviluppi di palle inattive.

In cinque minuti poi assistiamo probabilmente alle sliding doors del primo tempo. Tutto inizia a sette minuti dalla metà della gara con un cross da corner verso il primo palo, col pallone che trova la deviazione da posizione favorevole di Petagna: la sua girata però si stampa sulla traversa e poi Masiello non riesce a superare la marea di gambe avversarie. Poco dopo abbandona le operazioni Ricky Alvarez, costretto a lasciare il campo per un infortunio; ciò però non impedisce ai blucerchiati di fare 0-1. Su un passaggio in verticale, una deviazione di Masiello spedisce la palla sulla parte mancina dell'area, lì dove Toloi scivola e Gianluca Caprari può dunque ringraziare per spostarsi la palla sul destro e calciare nell'angolo più lontano. Ed addirittura i nerazzurri rischiano una beffa doppia nel recupero, quando Ramirez (proprio il giocatore entrato nella situazione precedente) calcia una punizione dai 25 metri, andando a pescare l'incrocio con una traiettoria dritto-per-dritto: solo un grande intervento di Berisha in tuffo dice di no all'uruguaiano.

L'atteggiamento della Dea torna ordinario comunque già dai primi minuti della ripresa, dopo un po' di panico nella chiusura della frazione iniziale di gara. Stavolta però gli avversari sono in fiducia grazie al vantaggio appena colto e la partita alza il proprio livello tecnico e d'intensità, anche se questo porta ad un nulla di fatto nell'ambito delle occasioni create. Tanti ancora comunque i corner e le punizioni dalla trequarti in favore dei ragazzi locali, e proprio da una di quest'ultime situazioni arriva il gol del pareggio: pennella Gomez per la torre sul secondo palo del neo-entrato Barrow e la conclusione, in caduta ed in mischia, di Rafael Toloi. Pallone rasoterra ed abbastanza angolato per battere Viviano, è 1-1. Subito dopo il calcio d'inizio successivo, per restituire un'idea della velocità del duello, Duvàn Zapata sfiora la rete con un colpo di testa deviato da Berisha; l'arbitro, con un minimo di ritardo, segnalerà in realtà la posizione di fuorigioco del colombiano.

Ma tant'è e tanto sarà per il resto dei minuti da giocare. Il finale del confronto è caratterizzato da un caos generale, in cui i bergamaschi crollano fisicamente e di conseguenza anche tecnicamente. La prima grande chance ce l'ha Ramirez, che quasi trova il gol olimpico direttamente da calcio d'angolo ma trova la strenua opposizione, sulla linea, di Haas, subentrato in precedenza per De Roon. Cristante poi con un'azione personale cerca di vincerla da solo, ma calcia alto dal limite. Passa ancora qualche secondo e Caprari, sul cross di Bereszynski, taglia bene ma coglie solo il palo alla sinistra di Berisha. Infine, dopo questo episodio, su un pallone perso da Haas si scatena Duvàn Zapata: l'ex Napoli corre palla al piede e poi, dalla destra, scavalca il portiere avversario con un dolcissimo pallonetto verso il palo lontano. Nonostante gli assalti finali dei lombardi, l'1-2 è una sentenza sulla sfida: il risultato finale sarà proprio questo.