Si riparte dall'ultimo turno infrasettimanale per una vera e propria volata finale con obiettivo un posto nella prossima Champions League. La Lazio di Simone Inzaghi va a fare visita a una Fiorentina che è reduce da sette risultati utili, mentre i biancocelesti hanno retto, a livello di testa e di gambe, all'urto dell'eliminazione in Europa League nel derby contro la Roma. La classifica dice che Inzaghi è a pari punti con Di Francesco e l'obiettivo minimo è quello di rimanere in questa situazione anche al termine dei prossimi 90 minuti.

In conferenza stampa, il tecnico chiede alla squadra di avere testa solo sulla sfida ai viola: "Le tabelle non le ho mai fatte. Non bisogna pensare alle 6 partite, ma a quella che viene, è la cosa più importante. Dobbiamo fare una grande gara a Firenze, è presto per fare i conti e le tabelle. La Fiorentina ha preso un gol nelle ultime 7, veniva da 5 vittorie consecutive, poteva vincere anche con la Spal. Hanno ceduto giocatori importanti, ma ne hanno comprati tanti. L'allenatore lo conosco, è bravo, preparato, ha dato una fisionomia alla squadra".

Uno dei dubbi della vigilia riguarda le condizioni di Ciro Immobile"Ha preso una bruttissima botta nel derby sul collo del piede, stamattina ha lavorato in acqua, abbiamo escluso infrazioni, è sicuramente tra i convocati, vedremo domani come starà lui e come staranno gli altri. Si recupera fisicamente riposando, abbiamo un obiettivo importante. Eccetto Radu e Patric sono tutti convocati, domani dopo il risveglio muscolare sceglierò la formazione migliore. Non aveva nessun problema a correre, potrebbe esserci qualche problema a calciare. Ma mancano 24 ore, abbiamo un risveglio domani mattina, domani pomeriggio vedremo se partirà o verrà in panchina. Ma sono tranquillo perché ho tutta la rosa a disposizione tranne Patric e Radu".

Ultima considerazione di Inzaghi sul non far giocare insieme Milinkovic Savic, Luis Alberto e Felipe Anderson: "Penso che una squadra debba avere degli equilibri, a Udine hanno giocato insieme. Anche in altre squadre, quando ci sono tanti grandi giocatori, gli allenatori devono rinunciare a qualcuno. Guardate la Juve, succede lo stesso, è un esempio lampante, rimangono fuori Mandzukic, Dybala o Higuain. Ma chi resta fuori ci può aiutare comunque alla grande, non penso che ci si debba far ijnfluenzare solo dall'undici iniziale. Gli ingressi dalla panchina sono fondamentali, Felipe ci ha fatto vincere l'andata con il Salisburgo, Luis Alberto è entrato bene nel derby. Un allenatore deve essere razionale, capire i giocatori che ha e chi va ad affrontare".

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Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni