Primo esame superato. La Società Sportiva Lazio passa all'Artemio Franchi di Firenze e mantiene il quarto posto, rimanendo anche in scia della Roma. E' la quinta affermazione dei bianco celesti nelle ultime otto trasferte nel capoluogo toscano, oramai a tutti gli effetti uno dei "territori di conquista" preferiti dalle aquile della Città Eterna. 

LE SOLITE AMNESIE DIFENSIVE

La partita di ieri sera è stata un turpiloquio di emozioni. Sembra mettersi subito bene il match, quando Marco Sportiello viene espulso per un ingenuo (ed inutile) tocco di mano fuori dalla sua area di competenza. ACF Fiorentina in dieci per quasi tutta la gara. Sembra una manna dal cielo per la Lazio, che però è specializzata nel complicarsi la vita da sola. Appena sette minuti dopo, un rilancio con i piedi di Bartłomiej Drągowski (subentrato a Valentin Eysseric) trova l'isolato Giovanni Simeone, che viene steso da Alessandro Murgia a tu per tu con Thomas Strakosha. Sciocchezza colossale del centrocampista classe '96, ma l'errore più grave è lo sconcertante posizionamento della linea a tre disposta da Simone Inzaghi, che ha permesso all'attaccante argentino di presentarsi al limite dell'area.

VORACI E..AIUTATI

Punizione letteralmente regalata a Jordan Veretout, che con immensa maestria la insacca nel sette. Non può nulla il gioiellino albanese della Lazio: viola in vantaggio. La partita sarebbe potuta finire anzitempo, quando Luiz Felipe (già ammonito) abbatte Cristiano Biraghi in area di rigore. Ancora Veretout realizzerà il goal del raddoppio dal dischetto, ma il giovane centrale dei capitolini è stato graziato. Così come quando l'arbitro Antonio Damato non applica il vantaggio in favore dei padroni di casa, con un Federico Chiesa lanciato a rete. Non encomiabile la direzione del fischietto di Barletta, che tiene a galla la Lazio. Sarebbe però ingeneroso nei confronti del cuore e della voglia mostrata dai ragazzi di Inzaghi ridurre il tutto a qualche svista arbitrale (che, come ho sempre ribadito anche in occasione dei torti subiti dalla mia squadra, ci può stare), dato che la reazione mostrata è stata da grande squadra.

Pezzella fronteggia Lukaku. Twitter Fiorentina.

REAZIONE DA GRANDE SQUADRA

In cinque minuti la Lazio pareggia i conti. Prima con una perla su punizione di Luis Alberto, che accorcia le distanze, poi con il colpo di testa di Martin Caceres sugli sviluppi di un corner battuto proprio dallo spagnolo. Nonostante il risultato appena recuperato, gli ospiti approcciano nuovamente in maniera errata alla partita. Prima viene annullata una rete (regolare) a Simeone, poi Veretout scippa un pallone a Lucas Leiva, fa secco Adam Marusic e batte Strakosha con un diagonale mancino letale. Tripletta d'autore per questo straordinario centrocampista francese. Tuttavia, la Lazio non è morta e rimonta per la seconda volta. Prima con un colpo da biliardo di Felipe Anderson, poi con un guizzo da centravanti vero di Luis Alberto. Che di professione, non fa di certo la punta centrale. La Fiorentina può recriminare più di qualcosa dal punto di vista arbitrale, con almeno tre episodi nitidi in cui sono stati sfavoriti, ma, come dico sempre, ciò che conta è il campo e il giudice universale ha sancito che la Lazio ha espugnato Firenze. Tre punti pesantissimi messi in cascina, per tenere a debita distanza l'Inter e rimanere col fiato sul collo della Roma.