I 23 punti di distacco tra Palermo e Avellino sono sembrati anche pochi durante i 90 minuti di gioco. Nettissimo infatti il divario non solo tecnico e atletico tra le due formazioni, ma soprattutto caratteriale. Se il Palermo ha infatti mostrato sin da subito di volere i 3 punti, i giocatori dell'Avellino sembravano essere arrivati in Sicilia per il sole e per il mare. A Coronado e compagni servono solo pochi minuti per portarsi in vantaggio, grazie a un calcio di rigore concesso per un'ingenuità di Morero. Gli ospiti non riescono ad abbozzare una reazione, e nella ripresa, dopo 90 secondi, subiscono il raddoppio, opera di La Gumina. La partita termina con un altro calcio di rigore, concesso ancora una volta per un fallo di Morero, e trasformato da Trajkovski. Il Palermo continua la corsa al secondo posto, l'Avellino a tremare guardandosi alle spalle. 

 

Primo tempo Basta una manciata di minuti al Palermo per trovare il vantaggio. Coronado è immediatamente un rebus inestricabile per la difesa irpina,  schiacciata già dai primi minuti dalle accelerazioni del brasiliano. Su un angolo, Morero trattiene sin troppo vistosamente Rispoli, il rigore è inevitabile. Dal dischetto, Coronado trova la nona rete in campionato con una conclusione centrale che Lezzerini riesce solo a toccare. L'arbitro invece non ravvisa gli estremi della massima punizione pochi minuti dopo, quando su un tipo quasi a botta sicura di Gavazzi, Rajkovic respinge con il braccio atttaccato al corpo.  Con Struna attaccato ad Ardemagni, Aleesami e Rispoli a controllare la fasce e Chochev diga di centrocampo, il Palermo ha gioco facile a leggere e respingere i timidi tentativi degli ospiti. Ai neroverdi invece basta poco per arrivare nell'area irpina, e alla mezz'ora reclamano per un intervento dubbio, in area, di Ngawa su Trajkovski. Foscarini prova a invertire gli esterni, e Vajushi lo ripaga con un cross su cui Pomini esce male, venendo anticipato da Ardemagni, ma Rajkovic salva sulla linea. Sempre su un'iniziativa di Vajishi, al 40esimo Di Tacchio può calciare due volte a rete: sulla prima respinge la difesa, sulla seconda il centrocampista ciabatta sprecando una buona occasione. Tedino è invece costretto a far scaldare Accardi, perché Bellusci accusa problemi fisici. L'Avellino chiude avanti, conquistando un angolo, sui cui sviluppi Gavazzi calcia alto.

Secondo tempo Come previsto, Accardi prende il posto di Bellusci. Il Palermo trova immediatamente il raddoppio dopo 90 secondi. L'Avellino si fa sorprendere centralmente, Traikovski serve La Gumina, che anticipa Ngawa e infila Lezzerini con un preciso destro a fil di palo. La reazione dell'Avellino è in un paio di slalom in area di Molina, che non si concretizzano in conclusioni verso la porta. Quando invece Molina trova l'assist per un compagno, nella circostanza Ardemagni, ci pensa Pomini, in collaborazione con Rajkovic, a salvare la porta. Ardemagni ha un buon pallone anche al 21esimo, ma dal cuore dell'area calcia fuori. Il Palermo si vede il minimo indispensabile, quanto basta a guadagnare un altro rigore, per un altro fallo di un impresentabile Morero, che entra in ritardo su La Gumina. Trajokovski, dal dischetto, fa 3-0 con una conclusione angolata alla destra di Lezzerini. Messo al sicuro il risultato, mai veramente in discussione, il Palermo si limita alla normale amministrazione, gestendo senza affanni il pallone. Pomini deve distendersi solo per respingere una conclusione di Cabezas, innescato da un errore in uscita dei rosanero, per il resto l'Avellino, arrendevole come troppe  volte in questa stagione, conclude la gara senza un guizzo d'orgoglio, ormai rassegnato.