La sconfitta contro l'Atalanta ha ridimensionato il Torino di Walter Mazzarri, senza alcun dubbio, non demolendo quanto però costruito dal tecnico durante la sua gestione. Una parentesi positiva, sia chiaro, ma che non sembra aver regalato alla rosa una stagione positiva, diversa dal solito sufficiente limbo che coinvolge da troppi anni l'ambiente granata. Il 2-1 subito dai ragazzi di Gian Piero Gasperini ha allontanato infatti l'Europa League, distante ora sette punti da riempire in quattro turni. Troppo pochi, considerando la pericolosità di altre squadre ugualmente vogliose di staccare un pass europeo. Ora non è tempo però di rimpiangere il passato, andando magari a compattarsi intorno ad un allenatore che ha comunque fatto benissimo.

Uno dei calciatori che dovranno trascinare la rosa nell'ultima parte di stagione è sicuramente Adem Ljajic, calciatore rinato nonostante li iniziali dissapori con Walter Mazzarri. Nonostante una disposizione tattica che, secondo qualcuno, ne avrebbe limitato le potenzialità, il serbo ha saputo invece ritagliarsi il proprio spazio, tornando a giocare tra le linee e supportando sia Belotti che Iago Falque come i bei tempi dei primi mesi sotto la gestione di Sinisa Mihajlovic. Anche contro l'Atalanta l'ex Inter e Roma non ha deluso, confermandosi come uno dei migliori in campo. Nella prossima sfida contro la Lazio, Ljajic dovrà illuminare ancora la manovra granata, conquistando assieme ai propri compagni una vittoria basilare per sperare nell'Europa e per rasserenare un ambiente sempre agitato.

Parlando della sconfitta in terra orobica, è stato il Presidente Urbano Cairo a  dire la sua a Gr Parlamento: "Questo è il campionato dei rimpianti per me. Ho creduto di avere una squadra forte, importante ma Belotti ci è mancato tanto. I tre mesi senza di lui sono stati pesantissimi, peccato per gli infortuni. Non lo abbiamo ceduto, perché abbiamo creduto molto in lui. Mazzarri è arrivato a fine girone d’andata, è un bravissimo allenatore e speravo che riuscissimo a rimettere in piedi la stagione e recuperare punti su chi ci stava davanti, in modo da poter lottare per l’Europa. Eravamo vicini, ma poi non è andata come speravamo ed io in cuor mio ci speravo tanto. Questa non è la squadra di Mazzarri e quando ti trovi ad allenare con dei giocatori che non hai scelto tu è sempre più difficile" sottolinea Cairo