Orgoglio e cuore, al di là delle scarse motivazioni di classifica. Il finale di campionato del Torino, a partire dalla sfida di domenica sera contro la Lazio di Simone Inzaghi, deve rappresentare un nuovo inizio per la squadra piemontese, di preparazione in vista della prossima annata, nella quale Walter Mazzarri potrà costruire la squadra a propria immagine e somiglianza fin dal principio. Lo ha ribadito anche il patron Urbano Cairo, questa mattina sulle colonne di Tuttosport, sfogandosi per le occasioni perse in questa annata, nella quale i granata ambivano ad un posizionamento europeo. 

"Mazzarri volevo prenderlo prima che andasse al Watford, costruiremo assieme a lui. La squadra deve cambiare assolutamente e Mazzarri avrà un intero campionato a disposizione per fare bene il suo lavoro. Dovevamo fare di più in questi anni, ma siamo il Torino e sappiamo dove vogliamo arrivare. Nessuno dovrebbe sottovalutare le mie ambizioni per costruire un grande club ci vuole tempo”. Tempo di bilanci per il patron, che prova in maniera obiettiva a fare un bilancio del suo operato: "Quando sono arrivato sono stato accolto alla grande. Da eroe perché stavo salvando la società dagli abissi e non lo dimenticherò mai. Era un momento difficile, ma non ho avuto timori come in ogni sfida affrontata nella mia vita. Ho fatto la squadra in sei giorni e abbiamo guadagnato la promozione in Serie A. Poi il percorso è stato fatto di alti e bassi: due salvezze, la retrocessione, la nuova promozione, l’esperienza in Europa con la straordinaria vittoria di Bilbao. Abbiamo sempre creduto di ritrovare una dimensione europea e di mantenerla nel tempo. Quest’anno la delusione è tanta e per questo capisco anche i tifosi".

Ed infine, sulla squadra e sulla stagione altalenante di Belotti, la chiosa: "Il Gallo è stato molto sfortunato quest’anno e io lo difendo anche perché gli infortuni che ha avuto ne hanno condizionato il rendimento. Bisogna capire, aspettare e incoraggiare Belotti. Lui resterà, a meno che un club straniero non si presenti con 100 milioni di euro e se non succedesse resta il nostro capitano. Non ho mai pensato di venderlo e non l’ho fatto, lui vuole rimanere al Torino e vuole dimostrare a tutti quanto vale dopo un’annata così. Dopo un anno così non mi sbilancerò più sul valore della squadra, ma credevo fortemente nella rosa che avevo costruito. L’arrivo di Niang, la grande fiducia di Mihajlovic nel gruppo e davvero ho creduto di poter arrivare in Europa. Non è tutto da buttare però, sappiamo da dove ripartire ci sono diversi leader nella squadra: Sirigu, Nkoulou, Iago Falque, Moretti, Ljajic, Edera, Bonifazi, Baselli, Rincon e Barreca che sta recuperando dagli infortuni”.

Proprio a proposito di infortuni, il tecnico toscano dovrà far fronte a numerose assenze per il posticipo di domenica contro la Lazio lanciata nella corsa alla Champions League. Mazzarri dovrà rinunciare ad Ansaldi e Barreca sulla sinistra, motivo per il quale dovrebbe essere Molinaro a tornare titolare dal primo minuto, nel giorno della sua centesima presenza in maglia toro. Qualche dubbio anche in avanti, dove le recenti prestazioni in sordina e le non perfette condizioni di Iago Falque fanno pensare ad un avvicendamento con Edera alle spalle di Belotti, con Ljajic - uomo più in forma della rosa - ad agire da trequartista.