Con il campionato quasi conquistato, basterà un pareggio nelle ultime due partite, la testa della Juventus si volge alla finale di Coppa Italia contro il Milan che si disputerà mercoledì sera allo stadio Olimpico di Roma. Se i bianconeri dovessero vincere sarebbe la quarta volta fila, andando a stabilire l'ennesimo record di questo straordinario ciclo, perché nessuno mai nella storia del calcio italiano ha vinto per quattro anni consecutivi sia il campionato, sia la coppa nazionale.

Per farlo, però, dovrà giocare contro il Milan e contro il grande ex Leonardo Bonucci. Nell'ultimo match tra le due compagini ha prevalso la Juventus, ma la squadra di Allegri non ha dominato e, anzi, ha sofferto per gran parte del tempo attuando lo stesso atteggiamento che gli è costato caro con il Real Madrid, con il Napoli e con il Crotone: si è abbassata dopo esser passata in vantaggio. Infatti, sino al gol di Dybala che valse l'1-0, Madama aveva trovato i punti deboli del Milan, ovvero le maglie troppo larghe a centrocampo, e li stava sfruttando alla perfezione, tanto che la rete della Joya arriva proprio dall'inserimento nello spazio tra Biglia e Keisse. Appena dopo il vantaggio, i bianconeri si sono abbassati andando a costruire un 4-4-2 in fase di non possesso con Asamoah sulla linea dei centrali smettendo anche di andare a pressare e lasciando ampio spazio a Bonucci per impostare l'azione rossonera.

La libertà lasciata al difensore rossonero ha permesso al Milan di rendersi pericoloso sfruttando le due catene sulle fasce, errore sicuramente da non ripetere, ma soprattutto la Juventus ha tremendamente sofferto il pressing alto della squadra di Gattuso che più volte ha costretto i giocatori bianconeri al lancio lungo o alla perdita del pallone. La svolta di quel match arriva con l'inserimento di Cuadrado e Douglas Costa, che combinati insieme hanno rialzato il baricentro della squadra ed anche l'ampiezza del gioco portando dunque un nuovo allargamento delle maglie rossonere. E' evidente che loro due saranno le carte decisive della finale di mercoledì, ma anche che Allegri non può permettersi di giocare con una squadra troppo bassa, poiché il Milan va in difficoltà se attaccato a dovere, mentre può dominare il match se gli si lascia la possibilità di impostare il gioco a proprio piacimento. 

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Andrea Mauri
Scienze della Comunicazione, appassionato di qualsiasi sport, seguo assiduamente Calcio, Ciclismo e Motomondiale.