Un punto ancora in campionato, per avere la certezza di giocare la Champions League anche l’anno prossimo, e poi si può cominciare a programmare il futuro. La Roma prepara la sfida alla Juventus, nella quale con un pareggio entrambe le squadre raggiungerebbero il proprio obiettivo: i bianconeri diventerebbero Campioni d’Italia, i giallorossi sarebbero matematicamente nelle prime quattro. A quel punto gli uomini mercato romanisti potranno muoversi concretamente sul mercato, alla ricerca di rinforzi che permettano ad Eusebio Di Francesco di avere tra le mani una rosa competitiva su tutti i fronti, provando a ripetere tutto ciò che di buono è stato fatto quest’anno.

Il reparto maggiormente attenzionato al momento è quello dell’attacco, con due nomi sul taccuino di Monchi. Il primo è quello di Federico Chiesa: giovane e duttile, ma con già una buona esperienza a livello di Serie A, pronto a fare il grande salto nel calcio internazionale. L’ala fiorentina andrebbe ad inserirsi nel tridente giallorosso come alternativa s entrambe le fasce, anche se in questo caso alcuni giocatori attualmente sotto contratto con la Roma rischierebbero il posto, a cominciare da Perotti ed El Shaarawy, due fra i romanisti con più mercato e con i quali si potrebbe realizzare un buon introito economico. Per ora con il club gigliato c’è stato – si racconta – un colloquio informale e niente più, solamente per informare i viola dell’interessamento e della volontà, qualora ce ne fosse l’occasione, di avanzare una offerta.

Il secondo profilo, simile a quello di Chiesa, risponde al nome di Simone Verdi: vicinissimo al Napoli nello scorso gennaio, il classe ‘92 ha preferito rimanere a Bologna, non sentendosi ancora pronto per una big; in estate però le cose con tutta probabilità cambieranno ed una proposta dalla Capitale – così come quelle che arriveranno da altre società blasonate - sarebbe presa in seria considerazione dal giocatore, che a livello tattico rappresenterebbe sostanzialmente un alter ego di Chiesa, ma su cui si potrebbe puntare anche per un’altra sua abilità, cioè quella sui calci piazzati.