"Lo scudetto lo abbiamo perso in albergo a Firenze". Così Maurizio Sarri ha sottolineato la svolta di questo campionato, i minuti chiave che hanno indirizzato la stagione del Napoli. Quella vittoria della Juventus allo scadere a San Siro è stato un macigno che si è abbattutto sul morale degli azzurri, prima esaltati per un incredibile sorpasso ai danni dei bianconeri e poi ritrovatisi a -4  ma con una partita in più da giocare poi persa con la Fiorentina.

Una macchia pesante e decisiva di un campionato meraviglioso della truppa di Maurizio Sarri. Una squadra che ha provato a realizzare il sogno di un popolo tralasciando le coppe e concentrandosi solo ed esclusivamente sullo scudetto coronando un percorso di 3 anni con il tecnico napoletano.

E il Napoli dimostra una crescita mentale vincendo partite anche in modo sporco, oltre a sciorinare un gioco semplicemente fantastico ammirato in Italia e non solo. Stagione strepitosa per diversi giocatori che riescono ad esplodere grazie agli insegnamenti del tecnico ex Empoli che crea una macchina perfetta e vincente.

Il limite? Oltre alla notte di Firenze, c'è da imputare prima al tecnico e poi alla società la poca considerazione e qualità dell'intera rosa. La principale colpa attribuita a Sarri è quella di non aver sfruttato le potenzialità di tutta la squadra puntando solo su 14-15 giocatori con poi alcuni di questi che hanno finito stremati la stagione. Ma è anche vero che la dirigenza partenopea deve recitare un grosso mea culpa per non aver rinforzato la squadra soprattutto nel mese di gennaio portando a Napoli il solo Macach e vendendo Maksimovic e Giaccherini che cercavano maggior spazio. Con un Napoli in lotta per lo scudetto, e ancora in Europa League, ci voleva un giocatore come Verdi o Politano che facesse fare il definitivo salto di qualità e dando anche un ricambio adeguato ai tre davanti che hanno pagato in termini di stanchezza l'infortunio di Milik e l'acerbità di Ounas.

Adesso il Napoli vuole chiudere al meglio la stagione contro il Crotone per salutare il San Paolo con un successo e migliorare il record di punti. Ma questi sono giorni caldi anche per il futuro di Maurizio Sarri che deciderà se rimanere per riprovare l'anno prossimo a vincere lo scudetto oppure se andare via per cercare un progetto migliore e una squadra più ambiziosa e costruita per vincere (Chelsea?). Un interrogativo che tiene col fiato sospeso un'intera tifoseria ansiosa di capire se l'anno prossimo siederà in panchina il condottiero in tuta e col filtro di sigaretta in bocca pronto a guidare ancora una volta la ciurma verso il sogno.