Il Napoli saluta il suo pubblico, il Crotone la A. I partenopei chiudono la stagione vincendo contro il Crotone per 2-1 e terminano il campionato a quota 91, terza squadra nella storia della Serie A a sfondare quota 90, prima a non vincere il tricolore. In rete Milik e Callejon nel primo tempo poi, a tempo scaduto, accorcia Tumminello. Calabresi in B, dunque, partenopei che salutano Pere Reina e Christian Maggio al passo d’addio. Giro di campo finale per Maurizio Sarri. Addio o arrivederci?

Napoli in campo con il solito 4-3-3. Tra i pali Pepe Reina, all’ultima in azzurro, poi difesa classica composta da Kysaj, Albiol, Koulibaly e Mario Rui. In mediana Allan e Zielinski ai lati di Jorginho mentre in attacco è Milik il preferito con Insigne e Callejon sugli esterni. Crotone, invece, con un 4-3-3 a specchio che vede Cordaz in porta e difesa composta da Faraoni, Checcherini, Capuano e Martella; Mandragora regista tra Rohden e Barberis mentre tridente offensivo composto da Trotta, Simy e Nalini.

Primo tempo di chiara marca napoletana, con gli azzurri devastanti a tratti nonostante fosse il Crotone a giocarsi ancora un obiettivo importante. Prima azione importante già al 4’ con uno-due in verticale tra Callejon e Jorginho. Sul fondo lo spagnolo mette un pallone arretrato, ma Capuano chiude su Insigne. I partenopei sono in pieno controllo del match, con il classico possesso palla eppure al 12’ si vedono timidamente i calabresi con un tiro senza pretese di Ceccherini, bloccato da Reina. Al 20’ Mario Rui, sulla corsia mancina, crossa al centro; Cordaz non respinge benissimo ma la difesa calabrese si salva. E’ il preludio al gol che arriva, puntuale, al 23’. Ripartenza azzurra dopo errore di Mandragora, Insigne – sul lato sinistro del campo – controlla la sfera e pennella un cross al bacio per l’incornata vincente di Arek Milik.

Due minuti prima splendido tiro a giro di Insigne fuori. Al 29’ è Allan a sfiorare il 2-0 con un gran destro da circa 20 metri; il pallone scheggia il palo. Il raddoppio azzurro, però, giunge al 31’ con Callejon; solita azione azzurra, traiettoria sul secondo palo di Insigne e lo spagnolo appoggia in porta indisturbato. Il Napoli potrebbe dilagare, è notte fonda per il Crotone, ed è Cordaz a tenere in vita i suoi su un gran bolide di Zielinski dai 20 metri. Al 35’, poi, è Koulibaly a sfiorare la rete di testa sugli sviluppi di un corner mentre al 42’ ancora un super Cordaz nega la terza gioia agli azzurri, la seconda personale a Callejon con lo spagnolo che calcia ad incrociare nel sette.

La ripresa inizia con un cambio nel Crotone; dentro Stoian, un centrocampista più offensivo, al posto di Rohden. I calabresi sfiorano la rete subito, con Trotta sugli sviluppi di un corner murato, però da un gigantesco Koulibaly. Il Napoli, però, sfiora la terza rete con Milik al 56’, ma il bolide del polacco termina di poco a lato; nel Crotone entra anche Ricci per Nalini ma i ritmi si abbassano, anche se Milik è un assatanato ed impegna Cordaz anche al 63’ con una girata. Il Crotone deve vincere, ma è il Napoli ad essere più pericoloso, come al 67’ con il bolide di Callejon neutralizzato in due tempi dal portiere ospite davvero super impegnato oggi. Nel Napoli entra Mertens per Milik – solita staffetta di mister Sarri – ed il belga si fa subito notare con un palo clamoroso al 74’, con il pallone spinto sul palo dalla parata di Cordaz; sul prosieguo dell’azione, poi, calcia in porta anche Jorginho ma la conclusione termina a lato.

La girandola di cambi è una delle poche emozioni del finale gara, almeno fino all’87’ quando Zielinski, con un sinistro ad incrociare, regala un surplus di lavoro a Cordaz. All’89’ standing ovation per Koulibaly; il centrale senegalese, in proiezione offensiva all’altezza della bandierina del corner, pressato da due avversari si smarca con un tocco tacco-suola da applausi. Al 91’ accorcia Tumminello che, con un sinistro sul secondo palo, non dà scampo a Pere Reina.  Nell’ultima azione della gara il Napoli ha la possibilità di segnare il terzo gol ma Callejon è troppo altruista sotto porta e la difesa calabrese evita il peggio.