Può essere considerata, assieme ad Icardi, l'esclusione eccellente di questi Mondiali. Ma, a differenza dell'argentino, Radja Nainggolan difficilmente verrà sostituito a dovere da chi è stato chiamato al suo posto. Sembra incredibile, eppure la mezz'ala della Roma non parteciperà a Russia 2018, escluso per "scelta tecnica" dal CT del Belgio Martinez. Una decisione molto forte, che sembra affondare le proprie radici su quello scivolone di Capodanno che vide il ninja filmarsi ubriaco durante i festeggiamenti. Intervenuto in esclusiva ad HLN.be, il centrocampista ex Cagliari non ha nascosto la sua delusione per l'esclusione: 

"Non mi piace indossare una maschera - ha detto - Sono chi sono. Se ad alcune persone non va bene, non posso farci niente. Non cambierò per loro. Sono stanco di essere sempre dipinto come un cattivo ragazzo. Il calcio è ancora un hobby per me. Ok, è diventato il mio lavoro, ma io voglio essere giudicato per le mie prestazioni, non per quello che faccio fuori dal campo. Dovremmo parlare diversamente di Maradona per questo motivo? Ognuno è libero di fare ciò che vuole se in campo gioca bene. Pensate che tutti i calciatori siano bravi ragazzi? Non me ne vergogno".

In seguito, Nainggolan risponde con fermezza di aver dato l'addio ai Mondiali: "Sì, ne ho avuto abbastanza, il mio addio ai Diavoli Rossi è ormai segnato, non continuerò a combattere. Avevo già pianificato di fermarmi se non mi avessero fatto andare al Mondiale. È vero che lo scorso anno ho considerato di rendermi indisponibile per il Belgio, ma ho comunque sperato di poter partecipare a un’esperienza come il Mondiale. Era un mio sogno da bambino e ora mi è stato portato via, ma me lo meritavo. Il mio agente nemmeno sapeva che avrei annunciato il mio addio al Belgio. Ho solo scritto quello che pensavo. Brevemente e senza pensarci per ore. È venuto dritto dal cuore. Sono l'unico calciatore a cui non è stato permesso di andare al Mondiale per due volte di fila. È una cosa talmente incomprensibile che riesco già a riderci su".

Continua, il centrocampista della Roma: "Sono triste, meritavo di esserci. Sono arrivato in semifinale di Champions League e con la Roma ho giocato bene. Non posso fare più di così. Quattro anni fa non mi è stato permesso di andare al Mondiale, ma la decisione non era basata sulle mie prestazioni, giocavo ancora al Cagliari. Le circostanze erano diverse. Nel frattempo ho giocato 4 anni con la Roma, ho giocato bene e non sono stato ricompensato. Prima di tutto dico questo: il c.t. viene a Roma di domenica, ho pensato che fosse fantastico. Avrei fatto lo stesso al posto suo. Se ho un problema con qualcuno, vado da lui. Ha iniziato a dire che sono un top player con un ruolo importante nella Roma. Se fossi un allenatore di club, costruirei una squadra su di te, ha detto. Ma in nazionale non è possibile. Non ho abbastanza tempo per farlo. Ha anche detto che sono un calciatore troppo importante per partecipare al Mondiale come ventesimo della squadra. Ci sono calciatori giovani che sarebbero contentissimi di entrare anche solo per un minuto, tu no. In parte capisco la sua spiegazione quando parla di scelta tattica. Ma poi penso: se due centrocampisti dovessero infortunarsi? Mette dentro i giovani? Ha pensato che in panchina mi sarei comportato male".

In ultimo, Nainggolan ha parlato del rapporto che ha con i compagni e con la Nazionale: "In Russia non mi vedrete, vacanza è vacanza. C’è solo una cosa positiva di tutto questo: ho 5 settimane libere. Guarderò le partite in tv, anche per il rispetto che ho verso i miei compagni. Ho un rapporto davvero ottimo con tutti, dal primo all’ultimo calciatore. Hazard e Fellaini mi hanno scritto di rimanere calmo, ma mi capiscono. Così come Mertens, De Bruyne, Vertonghen… Gli auguro il meglio, spero che vadano il più avanti possibile al Mondiale. Abbiamo dei giocatori che possono permetterci di diventare campioni del mondo. Perché non crederci?".