Yonghong Li, presidente del Milan, sembra essere pronto a cedere il 30% del club rossonero a un socio di minoranza pronto ad affiancare l'imprenditore cinese nella gestione del club rossonero. I discorsi sarebbero già in fase molto avanzata, con la possibile ufficialità pronta a essere comunicata intorno al 20 di giugno. Una notizia, questa, che ha preso sempre più consistenza dopo il viaggio a Milano di Yonghong Li che per quattro giorni ha avuto incontri con manager e advisor.

Una soluzione, quella del socio di minoranza, già emersa nel corso delle settimane dell'infinito closing del 2017 e che ora è tornata di grande attualità. L'accelerata potrebbe essere stata data anche dalla fermezza della UEFA nel non concedere il settlement agreement al Milan a causa delle incertezze che restano sul rifinanziamento del debito contratto da Elliott proprio da parte di Yonghong Li per arrivare alla chiusura dell'affare con Fininvest per l'acquisizione del Milan. Una figura, quella pronta ad affiancare l'imprenditore cinese, che sarebbe già stata individuata. Non dovrebbe trattarsi di un socio cinese e anche la pista legata a Enrico Preziosi deve essere scartata con grande fermezza.

Da non escludere che questo socio possa con il tempo aumentare la propria percentuale di azioni all'interno del Milan per puntare nel medio-lungo termine al pacchetto di maggioranza. Discorsi ancora molto prematuri, intanto bisogna aspettare l'ufficialità, anche per capire chi sia stato convinto ad entrare a far parte del progetto del Milan cinese. La questione socio di minoranza si intreccia anche con il verdetto della camera giudicante della UEFA atteso tra il 16 e il 20 giugno. Presentarsi con la ragionevole certezza di una nuova figura pronta ad aiutare Li nel rifinanziamento della sua parte di debito potrebbe ammorbidire le posizioni europee ed evitare così al Milan, da subito e senza passare per il ricorso al TAS, l'esclusione dalla prossima Europa League.