Nonostante il caldo di Pisa e le gambe pesanti, la sfida fra l'Inter e lo Zenit San Pietroburgo termina con uno sfavillante 3-3 che fa divertire tifosi e giocatori in campo, eccetto i portieri. Buona ma non convincente prova dei nerazzurri che hanno saputo tener testa ad una squadra più in forma che incomincerà il campionato domenica prossima. Sono diverse le osservazioni che ha potuto rilevare dall'andamento del match l'ex di turno, Luciano Spalletti, che ha allenato la squadra russa tra il 2009 e il 2014.

FORMAZIONI DI PARTENZA - L'Inter di Luciano Spalletti è partita con la seguente formazione: 1 Handanovic, 33 D’Ambrosio, 6 De Vrij, 37 Skriniar, 29 Dalbert; 5 Gagliardini, 18 Asamoah; 16 Politano, 20 Borja Valero, 87 Candreva; 9 Icardi. Lo Zenit San Pietroburgo di Sergej Semak è partita, invece, con i seguenti uomini: 99 Lunev, 2 Anyukov, 5 Paredes, 6 Ivanovic, 10 Rigoni, 11 Driussi, 15 Nabiullin, 16 Noboa, 17 Shatov, 22 Dzyuba, 23 Mevija. Assenti per infortunio Radja Nainggolan e Yann Karamoh; entrambi hanno rimediato un infortunio nel precedente match contro il Sion.

IL MATCH - La partenza lenta da parte di entrambe le formazioni non è stata sinonimo di noia: sono bastati appena quindici minuti per sbloccare il risultato con Antonio Candreva che mette la palla all'incrocio con un tiro di collo pieno. Palla insaccata alle spalle di Lunev e 1-0 sul tabellino. Ma allo Zenit bastano all'incirca dieci minuti per trovare il gol del pareggio. Al 26' arriva la rete del di Noboa che, sugli sviluppi di una rimessa laterale, beffa Samir Handanovic. I primi 45' finiscono sul risultato di parità: 1-1. Dopo il gol del centrocampista ecuadoriano, l'unica azione particolarmente pericolosa è passata fra i piedi di Borja Valero che, su iniziativa di Icardi, viene invitato al tiro: deviazione e palla respinta in angolo dal difensore dello Zenit sulla linea di porta.

Dopo appena quattro minuti dal fischio d'inizio del secondo tempo arriva il secondo gol, e quindi nuovo vantaggio, per la squadra nerazzurra. Al 49' Borja Valero viene atterrato da un difensore della formazione russa che impedisce allo spagnolo di calciare a botta sicura in seguito all'assist di Politano: calcio di rigore che trasforma dopo qualche secondo Mauro Icardi che trova il suo primo gol stagionale. Partita che continua su ritmi blandi ed improvvise accelerazioni e tentativi di imbucata che non vanno a buon fine. Ma al 62' lo Zenit trova la nuova rete del pareggio: percussione di Smolnikov che l'appoggia sui piedi di Mak. Destro secco e palla all'incrocio: 2-2. Due minuti più tardi arrivano i primi cambi per la formazione di Luciano Spalletti; dentro Lautaro Martinez, Emmers e Ranocchia. Fuori Icardi, De Vrij e Borja Valero. L'ex Racing Avellaneda sembra aver portato maggiore vivacità in attacco dimostrando di essere subito propositivo e portando l'Inter vicina al nuovo vantaggio, in particolar modo sul cross di Dalbert.

Ma, invece, è la squadra russa ad andare in vantaggio al 72' con la frecciata di Hernani; la palla colpisce la traversa, poi il palo ed entra definitivamente in rete, alle spalle di un incredulo Handanovic. Ma tre minuti più tardi arriva la zampata di Lautaro Martinez. "El Toro" la mette alle spalle di Lunev dopo la sponda di testa di Politano: destro e 3-3 a quindici minuti dalla fine. Spalletti regala qualche minuto anche ai giovanissimi Salcedo, Colidio e Roric che fanno ossigenare Candreva, Politano e Asamoah. Eccetto il brivido scaturito da un errore di Dalbert, il match finisce con il risultato di tre reti per parte.

ANALISI - Manca ancora tanto all'inizio della nuova Serie A e l'Inter dimostra di essere sulla buona buona strada. Terreno di gioco non in ottime condizioni, gambe pesanti e fase di costruzione ancora lenta: tipico calcio d'estate verrebbe da pensare ma Luciano Spalletti deve ancora far lavorare a dovere i propri uomini viste le tre reti subìte. Un centrocampo interessante e sperimentale quello composto da Asamoah e Gagliardini sulla mediana, Politano e Candreva sulle fasce e Borja Valero alle spalle della punta. Il gioco ruota attorno ai due tocchi, stop e passaggio, con l'intento di velocizzare la manovra ma il gioco resta poco rapido; l'ex Atalanta Gagliardini non sembra essere in forma mentre l'ex Udinese e Juventus Kwadwo Asamoah fa il suo dovere, restando sulla sufficenza e facendo il suo dovere: efficace e degno dell'esperienza che si porta sulle spalle.

Politano e Candreva, invece, approffittano degli spazi e cercano di portare rapidità. Ma resta Borja Valero, probabilmente, la delusione del quintetto; chiamato a sostituire Radja Nainggolan, che non rientrerà prima di Agosto, patisce la fatica e la difficoltà ad affrontare una squadra decisamente più in forma. Troppi tocchi prima di liberarsi del pallone che non fanno felice il tecnico Spalletti. La difesa è da rivedere: nonostante due dei tre gol incassati siano stati praticamente imprendibili, manca la copertura di Gagliardini sulle reti di Noboa e di Mak. Dalbert, invece, porta segnali di miglioramento in fase di attacco mentre Icardi continua a fare il suo dovere soprattutto se si pensa al suo rientro ritardatario con il resto del gruppo: spazia in area, crea pericolo, fa salire la squadra e pressa nel momento giusto.

Ottimo, invece, Lautaro Martinez che dà l'impressione, al momento, di poter dire la sua in Italia. Rispetto al match giocato qualche giorno prima contro il Sion, l'Inter riporta segnali di risveglio e di miglioramento: quando le gambe saranno meno pesanti, probabilmente, si potrà avere un quadro della situazione più marcato e delineato. 

PAROLA AL MISTER - Di seguito il commento di Luciano Spalletti alla prestazione dei propri uomini: "Siamo migliorati, anche se incassare tre gol non è mai scusabile, pur abbinando una buona prestazione. C'è stato qualche errore, ma rispetto all'altra sera la squadra era più fresca, ho visto molti miglioramenti, ci sono state giocate di qualità, una buona partecipazione nelle scelte fatte da tutti. Si va a prendere, si aspetta, la squadra non si è sgranata come a Sion e stasera ha fatto delle buone giocate. Ho schierato Asamoah come mediano anche se con la Juventus non ha giocato spesso in quel ruolo. Se l’è cavata benissimo, così come Dalbert che ho visto molto tranquillo".

MERCATO? - Il match fra i milanesi e i russi è stato importanti anche in chiave mercato: pare, infatti, che l'Inter sia interessata al numero 5 Leandro Paredes. L'argentino, già allenato dal tecnico di Certaldo alla Roma, sembra essere un serio indiziato per rinforzare il centrocampo dell'Inter, che necessita di altri uomini in vista delle tre competizioni che dovrà fronteggiare in questa stagione. Occhio, dunque, al mercato che non finisce mai.