Nella giornata di addii e ritorni eccellenti che vedono coinvolte Juventus e Milan, con un Higuain che parte ed un Bonucci che torna, arriva in notturna il calcio giocato in un palcoscenico di tutto rispetto e contro un avversario molto particolare. Orfana di Caldara, inserito nella trattativa del maxi scambio, la Juventus affronterà una selezione dei migliori giocatori della MLS, il campionato americano di calcio, o di soccer, come lo chiamano qui.

Consolidato 4-3-3 con esordio della terza maglia per mister Allegri con Szczesny tra i pali e difesa formata da Cancelo, Rugani, Barzagli e Alex Sandro. In mediana troviamo Pjanic vertice basso con Khedira ed Emre Can ad agire ai suoi lati. Tridente formato da Pereira, Bernardeschi e Favilli, anche lui destinato al Genoa. Dall'altra parte, 4-2-3-1 per El tata Martino con Murillo, Ciman, Calvo, Long a protezione di Guzan tra i pali. Adams e Ring a centrocampo con il tridente Piatti, Almiron, Vela a supporto dell'unica punta Martinez. Panchina dunque per Giovinco,  che troverà spazio a partita in corso nei soliti numerosi cambi. Una curiosità su Josef Martinez: l'ex attaccante del Torino in Italia ha un magro bottino di tredici reti in due anni. Da quando è all'Atlanta United ha segnato ben 42 volte in 44 presenze. Un giocatore rinato.

Il primo tiro del match è di marca bianconera con Bernardeschi troppo egoista che preferisce il tiro al cross, ignorando Favilli e Pereira. Di nuovo Bernardeschi tenta la botta di potenza ma il tiro è troppo debole e centrale per Guzan. Al 14', brivido per la Juventus da calcio d'angolo, la palla scheggia la traversa seppur controllata da Szczesny. Una prima parte di match abbastanza frenetica dove la selezione MLS gioca per vie centrali senza mai riuscire a sfondare il muro bianconero.  Più ragionata la manovra italiana, al largo. Scelta azzeccata che manda in rete Favilli al ventesimo. Il cross di Pereira è un assist che il giovane attaccante, già mattatore del Bayern, riceve e ringrazia con uno stacco imperioso che batte Guzan. Vantaggio che però dura poco. Un'azione manovrata manda in porta Martinez che prima fa da sponda ad Almiron che però trova un vero miracolo di Szczesny. La palla rimane viva e Piatti, disturbato dal portiere polacco, la rimette in mezzo quasi da fondo campo proprio per Martinez che insacca di testa a porta vuota. Tutto da rifare per la Juventus. Ci prova Pjanic alla mezz'ora con un tiro rasoterra ma è attento Guzan che blocca a terra. Cincischia troppo la Juventus in area All Star e rischia il secondo gol ma per sua fortuna Piatti sbaglia un aggancio facile che l'avrebbe mandato a tu per tu con Szczesny. Al trentunesimo, ovazione per Martinez, un vero idolo ad Atlanta, che lascia il posto a Giovinco. Prima girandola di cambi per l'All Star, comprensibili giacché in pieno campionato. Ed è proprio Giovinco che mette al centro una palla per Piatti che chiama Szczesny ad una parata miracolosa. Prende coraggio l'All Star e complice un finale dalle squadre spezzate, entra nella metà campo bianconera con facilità, non trovando opposizioni in mediana.

Secondo tempo che vede la solita girandola di cambi con Perin e Benatia in difesa. Proprio quest'ultimo rischia la frittata con un passaggio al limite dell'area che non trova nessuno dei suoi. Perin però si fa trovare subito pronto. Ci prova subito dopo Clemenza in solitaria, galvanizzato dall'eurogol contro il Benfica, ma stavolta il suo mancino si perde sopra la traversa. In questa prima parte del secondo tempo, i ritmi sembrano più bassi. Al sessantesimo, Fagioli da fuori tenta la botta di potenza ma Steffen respinge titubante con i pugni. Si rivede anche una vecchia conoscenza del calcio europeo, Wright-Phillips, l'ala ex Chelsea che qui in America ha trovato una seconda giovinezza. Si fa sentire la stanchezza e nonostante la gamba vivace della selezione americana, il gioco si spezza molto e sembra quasi che si attenda l'errore dell'avversario o la giocata del singolo piuttosto che una ricerca ragionata e collettiva della via del gol. Il pallino del gioco, o il semplice possesso palla, sembra tuttavia completamente in mano agli americani che attaccano con improvvise ed imprecise verticalizzazioni. Al 79', un pallone perso da De Sciglio, lancia il contropiede a stelle e strisce. Si immola Benatia sul tiro a botta sicura dei padroni di casa. Ancora una volta Benatia ma stavolta sulla linea ed a Perin battuto. Una distrazione fuori area che poteva costare caro. Risponde la Juventus, Fernandes lascia partire un bolide da poco dopo il cerchio di centrocampo. Steffen è sulla traiettoria ma il tiro finisce poco sopra la traversa. Gli ultimi minuti sono un monologo All Star. Prima Quintero tenta la botta ma Rugani si fa trovare in traiettoria. Poi Elis, dal seguente angolo, schiaccia troppo di testa e regala la palla a Perin. A due minuti dalla fine, giallo per Fernandes che trattiene Quintero dal limite dell'area. Punizione interessante ma mal sfruttata dall'All Stars. Alla segnalazione dei tre minuti di recupero, Clemenza si guadagna un'ottima punizione. Il primo tiro trova la barriera con la palla che gli torna tra i piedi. Non ci pensa due volte e il giovane primavera bianconero scaglia un mancino di prima intenzione che si perde a lato di poco. Anche in questo caso, saranno i rigori a decidere la vincente di una partita che ha visto una Juventus brutta, stanca e svogliata. Dagli undici metri, decisivo l'errore di Wright-Phillips al quale risponde il gol di De Sciglio. La Juventus la spunta, di nuovo, ai rigori.

Di seguito, la lista completa dei rigori:

Fagioli ( J ) gol
Zusi ( M ) gol
Beltrame ( J ) gol
Yotun ( M ) gol
Kastanos ( J ) gol
Valeri ( M ) gol
Fernandes ( J ) gol
Wright-Phillips ( M ) palo
De Sciglio ( J ) gol