Allegri era stato chiaro: Mandzukic quest'anno avrebbe fatto il centravanti. Non più l'ala, dunque. Un ritorno alle origini per colui che più di chiunque altro ha incarnato lo spirito di sacrificio in una Juventus schiacciasassi. Un giocatore che ha aiutato a far di necessità virtù due anni fa, in quella piccola rivoluzione che rese i bianconeri una squadra d'attacco totale. Anche perché davanti c'era un tale Higuain che vedeva la porta come non mai. La voglia di giocare era tanta e senza troppi problemi accettò di giocare (bene) come ala sinistra. 

Il Mondiale di Russia ha visto proprio Mandzukic giocare la finale e per ovvi motivi rientrare alla Continassa più tardi degli altri. La condizione fisica non era delle migliori e per questo si è dovuto accomodare in panchina e non figurare tra l'undici titolare, in quello che sembrava essere il leitmotiv di quest'anno. Il tridente Douglas Costa-Ronaldo-Dybala era dato per scontato da praticamente tutti. Un tridente dove tecnica e fantasia si fondono con la classe, creando un connubio spaventoso per le difese avversarie. Però c'è ancora tanto da lavorare e il Bentegodi ha dato proprio questa impressione. L'intesa tra CR7 e Costa/Dybala è ancora ben lontana, anche e soprattutto per motivi prettamente tattici che vedono il campione portoghese giocare da centravanti e non più nel suo ruolo naturale di ala. 

Il gol di Giaccherini, insieme alle parate di un super Sorrentino, stavano complicando il discorso vittoria per la Juventus. E qui subentra il dubbio amletico di cui sopra il titolo. Mandzukic è davvero imprescindibile? A quanto pare la risposta è sì. E i numeri non mentono di certo. Il suo ingresso, da centravanti, ha spostato Ronaldo nella posizione di Douglas Costa, quella a lui più congeniale.E i risultati si sono visti eccome. Due gol fatti (di cui uno annullato) e tre punti presi, seppur in extremis. Complici anche gli ingressi di Emre Can, che ha dato molta più brillantezza in mediana, e Bernardeschi. Ciò che comunque balza all'occhio è proprio il cambiamento di posizione in attacco. 

Mandzukic centravanti ha permesso una maggiore libertà a Ronaldo, il quale ha potuto spaziare sull'intera corsia di sinistra, con il croato a fare da catalizzatore per i difensori avversari. Molti studi tattici avevano già supposto la necessaria presenza di Mandzukic al fianco di Ronaldo e con Dybala spostato più indietro come trequartista. Un 4-2-3-1 molto particolare e versatile che ha visto Bernardeschi agire da atipica mezz'ala destra, ruolo che verosimilmente ricoprirà molte volte quest'anno. Il tridente dunque potrebbe vedere la grinta di Manduzkic affiancata dalla classe di Ronaldo e Dybala. E, paradossalmente, Douglas Costa in panchina. Nell'attesa che i nuovi riescano a trovare un'intesa (distruttiva) con CR7.