Ottima vittoria casalinga della Fiorentina, che va a valanga su un Chievo disunito ed evanescente, chiudendo per 6-1 il suo esordio in campionato. Milenkovic apre le marcature, Gerson radoppia prima dell'intervallo, poi nella rirpresa arrivano le due firme di Benassi, quella di Chiesa, quella di Tomovic e quella di Simeone nel finale.

Stefano Pioli che presenta il suo 4-3-3 per la prima volta al Franchi in questa stagione: Lafont tra i pali, Milenkovic e Biraghi sono gli esterni con Vitor Hugo e Pezzella da centrali. Fernandes è il perno basso, coadiuvato da Benassi e Gerson, mentre Eysseric e Chiesa accompagnano l’unica punta Giovanni Simeone. Dall’altra parte, invece, D’Anna sceglie un modulo a specchio con Seculin in porta, linea a quattro formata da Depaoli, Rossettini, Tomovic e Jaroszynski, Rigoni ed Hetemaj accanto a Radovanovic, mentre Birsa e Giaccherini accomapgnano Stepinski.

Nella prima fase la Fiorentina mantiene un buon controllo territotriale del campo, che si concretizza nei primi due tiri verso la porta (Benassi, decisamente alto, e Chiesa, controllato bene da Seculin), ma soprattutto nell’azione del vantaggio: palla dentro dalla sinistra, Simeone controlla, si gira e serve Benassi. Destro teso, Seculin respinge corto, la difesa ospite allontana, ma sul primo rimpallo è Milenkovic a tirare fuori il coniglio dal cilindro. Una botta clamorosa, di collo-esterno, che si infila nel sette e regala la prima gioia della stagione al pubblico del Franchi.

Risposta tanto immediata quanto sfortunata quella del Chievo: ottima palla dentro di Depaoli, stacca sul primo palo Stepinski che però mette alto il colpo di testa. Paradossalmente, dopo la rete i padroni di casa arretrano un filo troppo, lasciando campo e tempo di gioco agli uomini di D’Anna: Birsa tenta di inventarsi il mancino a giro, ma Lafont blocca in due tempi. Fino alla mezz’ora la Viola non riesce ad uscire palla al piede dalla difesa, salvo guadagnare fiducia e risalire il campo nella parte finale del primo tempo. Se gli sforzi del ChievoVerona, però, non hanno sortito pericoli, ai padroni di casa basta pochissimo per tornare a creare scompiglio: un ottimo contropiede firmato da Chiesa e Simeone porta il Cholito al tiro, ma Seculin riesce a dire di no opponendosi col piede. Sul corner successivo, però, la deviazione sul primo palo di Vitor Hugo lascia la palla in area piccola: lo stesso Simeone non riesce a metterla dentro trovando tre avversari a fare muro, ma la palla carambola su Gerson che, da distanza iper-ravvicinata, non può sbagliare e fa 2-0. Si tratta dell’ultima emozione del primo tempo, si va negli spogliatoi con la partita ben indirizzata verso la toscana.

Appena iniziato il secondo tempo, invece, la Fiorentina mette la defintiva pietra tombale sulle speranze degli avversari: ottima la giocata di Gerson che fa scattare Simeone sulla sinistra. Arrivato sul fondo, il Cholito pesca benissimo l’accorrente Benassi col cross teso, e l’ex-Toro deve solo appoggiare la testa per battere Seculin e firmare il tris. Da qui in poi gli uomini di Pioli rischiano molto poco, lasciando giocare il Chievo e abbassando le linee verso Lafont. Dopo un paio di sfuriate, però, Pioli richiama subito all’attenzione i suoi e raccoglie i frutti sperati: ancora ottimo break centrale di Gerson, che con l’esterno in corsa pesca magistralmente Federico Chiesa: bello l’allungo per anticipare Seculin, col destro che vale il 4-0 viola. La reazione ospite vale giusto per il gol della bandiera, ad un quarto d’ora dal termine: corner mancino di Birsa, Tomovic presenta la specialità della casa, ovvero lo stacco in anticipo con incornata sul primo palo a battere Lafont, dedicando platealmente il gol all'ex-compagno Astori, per la standing ovation da brividi dello Stadio Artemio Franchi.

Il resto della gara, ovviamente, non presenta particolari sussulti fino al novantesimo, quando la dominazione si trasforma in umiliazione per i clivensi: Biraghi sciabola dalla sinistra e pesca Benassi sul palo lungo, il numero 24 controlla col destro e con l’altro piede infila nell’angolino Seculin per il 5-1. Sembra tutto finito, ma dopo due e mezzo dei tre di recupero si iscrive al tabellino anche il grande assente fino a quel momento: Giovanni Simeone, imbeccato da Eysseric in contropiede, fulmina di prima intenzione, sotto le gambe, il portiere avversario e mette la pietra sul tennistico 6-1.