Un punto guadagnato o due persi? La Roma ha ripreso gli allenamneti in vista del Milan, ma è ancora 'fresca' la serata dell'Olimpico, con i giallorossi capaci di pareggiare soltanto in rimonta tre a tre contro l'Atalanta. Per come si era messa male la partita nei primi 45', il punto conquistato può essere visto di buon occhio, ma tanti sono stati gli sprazzi di confusione che hanno contraddistinto la serata di lunedì.

Poche note liete, tante quelle dolenti. Di Francesco, dopo lo stravolgimento estivo della rosa, ha ancora da lavorare per dare il giusto equilibrio alla squadra. Quindi, giocoforza il bicchiere va visto mezzo vuoto. Il reparto che ha sofferto maggiormente è stato il centrocampo: il 4-3-3 con il quale la Roma ha iniziato la sfida, si è rivelato inadeguato. Cristante e Pellegrini, entrambi in condizione fisica non ottimale, con gambe ancora imballate, pesanti, sono apparsi in sofferenza sin dalle prime battute del match, sovrastati dai rivali pari ruolo. De Rossi, commovente, l'unico a tirare la carretta nella zona nevralgica, ha fatto quel che ha potuto, ma il calcio non è il tennis e poi la carta d'identità di 'Capitan futuro' parla chiaro. Con un centrocampo messo così male, è chiaro che la difesa - non protetta - ha preso un'imbarcata e gli attaccanti sono stati costretti a girare alla larga dalla porta avversaria. Nella ripresa, sotto di due gol, Di Francesco ha tolto le due mezzali passando al 4-2-3-1, e con gli inserimenti di N'Zonzi e Kluivert la musica è cambiata, in meglio, con i giallorossi capaci di riprendere l'Atalanta ed addirittura sfiorare una clamorosa remuntada esprimendi a tratti anche un buon calcio, frizzantino, come chiede il trainer.

Ecco che contro il Milan, Di Francesco potrebbe ripartire dal secondo tempo dell'Olimpico e cioè dal 4-2-3-1. E' un sistema di gioco che più si addice alle caratteristiche del gruppo, ma che trova in rosa poche alternative a De Rossi e N'Zonzi, i due stantuffi della mediana. Ironia della sorte, proprio Strootman spedito in fretta e furia a Marsiglia a giocare in Ligue 1, ora come ora sarebbe servito come il cacio sui maccheroni. Sia Pellegrini che Coric potrebbero essere impiegati in quella zona del campo, ma da adattati. E' a centrocampo che Di Francesco, quindi, dovrà studiare per scovare soluzioni, anestetici ai problemi riscontrati due giorni fa. Da lì si sviluppa la manovra, da lì deve arrivare il filtro che, quando manca, espone la difesa alla pessima figura fatta contro l'Atalanta. Non bisogna fare drammi, c'è tempo per agire, perchè siamo all'alba della stagione, ma gli impegni incombono, e la gara del Meazza contro un Milan ferito non è proprio l'impegno più semplice per fare esperimenti. Serve una Roma di ferro, ben diversa da quella ammirata nelle prime due uscite di campionato, per strappare un risultato positivo a casa del Diavolo.