Quella di ieri in casa Chievo è stata una giornata di presentazioni, infatti alla stampa hanno professato le prime parole da giocatori clivensi in tre: il portiere Adrian Semper, l'attaccante Sergej Grubac e il centrocampista Mauro Burruchaga jr.

Nella conferenza stampa di presentazione, per primo ha parlato l'estremo difensore classe '98 Semper, proveniente dalla Dinamo Zagabria: "Giocare la Champions è stata una delle emozioni più belle della mia vita, - ha affermato ai canali ufficiali della società veneta -. Nei momenti più duri, per darmi la carica penso a quelle gare piene di adrenalina. Ho scelto il Chievo perché il mio obbiettivo era giocare in Serie A. Conosco la storia e la carriera di Sorrentino e sono felice di poter essere affiancato da uno come lui. Non mi piace parlare di me stesso, voglio solo migliorarmi giorno dopo giorno. Prendo esempio da Subasic che, nel panorama croato è uno dei portieri migliori, ma fuori dai confini croati mi ispiro a Buffon, lui è un grandissimo. Il numero uno? Significa che devo sempre lottare per migliorarmi".

La parola passa alla giovane punta montenegrina Grubac, lo scorso anno all'Apoel Nicosia e paragonato in più occasioni ad un mostro sacro qual'è l'attaccante della Roma Dzeko: "Non so come sia nato il paragone con lui. E’ un onore essere paragonato al bosniaco perché abbiamo tante caratteristiche tecniche simili. La squadra ha grandi attaccanti da prendere come riferimento, il mio preferito è Sergio Pellissier. Nella scorsa Serie A, invece, ho apprezzato tantissimo Ciro Immobile. Per la grinta e per il carattere, il mio idolo è Zlatan Ibrahimovic. In campo sono davvero simile a lui, combatto sempre. Da questa stagione, mi aspetto di combattere in ogni allenamento. So che sarà dura, ma voglio dimostrare di essere pronto quando il mister mi chiamerà in causa".

Infine, ha chiuso il cerchio Burruchaga jr, cresciuto nel River Plate e figlio d'arte dato che suo padre ha segnato il gol vittoria per l'Argentina nella finale di Coppa del Mondo del 1986: "All’inizio, mi dava fastidio essere definito suo figlio. Ora mi ci sono abituato e posso esserne solo che orgoglioso. Dal primo giorno a Verona, mi sono sentito bene nonostante la lontananza da casa. Non avevo un contratto al River e insieme al mio procuratore abbiamo valutato dal primo momento questa nuova avventura. Il mio idolo? Redondo. Il calcio italiano è più tattico rispetto al nostro, ma per le mie caratteristiche, non avrò problemi ad adattarmi".

Per ciò che riguarda invece le vicende dal campo, il Chievo sta preparando la sfida all'Empoli, con l'allenatore D'Anna che sta facendo di tutto per cercare di recuperare Sorrentino e Cacciatore. Tra i pali, comunque, si tiene pronto Seculin, che non ha brillato a Firenze domenica scorsa, mentre in difesa si giocano il posto sulla fascia Jaroszynski e Depaoli con il primo in leggero vantaggio. A centrocampo ci sarà spazio per Obi, che va a sostituire l'infortunato Hetemaj. In attacco non dovrebbe mutare nulla, con Stepinski che sarà la punta centrale, supportata dalla fantasia di Birsa e Giaccherini. Per Djordjevic si prospetta ancora panchina.