Marco Giampaolo ha presentato la sfida contro il Napoli. Intervenuto in conferenza stampa, il mister della Sampdoria ha esordito analizzando proprio il match: "È una partita da tanti pro e contro, è una partita per noi stessi in primo luogo. È una partita per i nostri tifosi, è la prima in casa, a Genova, dopo i fatti di ponte Morandi. Dover giocare contro una squadra forte, che ha conteso il titolo alla Juventus e che ha l’allenatore più vincente forse del mondo è un dover rispondere anche quelle che sono state le critiche post Udinese. C’è tanta carne al fuoco, tante motivazioni per fare bene e il valore di questa partita è decuplicato rispetto a una partita normale".

Marco Giampaolo ha poi parlato dei suoi ragazzi: "Rispetto alla Coppa Italia bisogna contestualizzare la situazione fisica dei giocatori rispetto a venti giorni fa. Il livello di condizione degli attaccanti è buono, in venti giorni sono cresciuti sia Defrel, Quagliarella e Kownacki. È possibile che qualcuno dei nuovi possa giocare, Tonelli potrebbe esordire al pari di Ekdal e Saponara, la loro condizione la verificheremo davanti alla gara. Sono partite che si fanno anche sulle motivazioni per cui confido molto sulla spinta dei nostri tifosi. Il calcio è vibrazione, non si può razionalizzare tutto. Le motivazioni arrivano da tutte le parti, bisogna fare una partita giusta gagliarda di contenuti. In difesa ho molti giocatori duttili, Andersen può giocare sia a destra che a sinistra, Tonelli può giocare meglio a destra mentre Colley a sinistra. Conosco le qualità del Napoli, non c’è nemmeno bisogno di sottolinearlo. Abbiamo il dovere di fare una grande partita contro un avversario quasi impossibile".

In ultimo, ancora un passaggio sui prossimi avversari azzurri: "Qualcosa nel Napoli è sicuramente cambiato, il metodo di Sarri lo conoscevo, quello di Ancelotti lo sto guardando. C’è diversità nell’interpretazione delle cose, penso che comunque la differenza la faccia la qualità individuale di ogni giocatore. Il Napoli ha tanta qualità, ha tanti giocatori forti nell’uno contro uno, ha tanti giocatori forti in fase realizzativa. Il modulo è sempre lo stesso, è cambiata l’intensità e la gestione dei novanta minuti, non sono legati a troppi riferimenti tempistici sul campo. Sono capaci di giocare quindici minuti di grande intensità e prendersi una pausa nei successivi. A Udine noi siamo andati in difficoltà fisica, l’ultima mezz’ora è stata invece giocata bene con le nostre idee, paradossalmente è finita in apnea e la Sampdoria in crescendo. È il passato e dobbiamo migliorare la nostra proposta di gioco". 

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Antonio Abate
Studio Filologia Moderna a Salerno. Sogno di diventare un giornalista e/o un telecronista sportivo. Direttore Generale di Vavel Italia nonché socio fondatore di TAGS Soc. Coop. Vorace lettore.