La pausa per le nazionali arriva al momento giusto in casa Atalanta: c'è ancora da smaltire la cocente delusione di Copenaghen, che ha appesantito le gambe e la mente di una squadra partita a mille all'ora, e che ha condizionato anche la difficile partita di Domenica contro il Cagliari. Tre partite in una settimana sono qualcosa di pesante per tutti, ancora di più per chi non "vive" costantemente l'alternanza Italia-Europa e che nel giro di pochi giorni è passata dalla battaglia dell'Olimpico all'assalto fallito verso la stregata porta dei danesi. 

Per questo motivo, le due settimane di stop diventano fondamentali in casa Atalanta per riprendere fiato e lucidità dopo un inizio sprint come questo. Il poker al Frosinone e la grande partita contro la Roma hanno sottolineato ancora una volta le grandi potenzialità di questa squadra, che dall'altro lato però deve ancora risolvere delle importanti problematiche, prima di tutto la tenuta fisica: al 60' di Roma-Atalanta la dea era davanti 3-1, e alla terza partita settimanale contro il Cagliari i neroazzurri sono apparsi in evidente debito d'ossigeno, con conseguenze sia fisiche che mentali. L'altro grave problema da risolvere riguarda la realizzazione: il doppio 0-0 contro il Copenaghen dopo un numero spropositato di azioni da gol create è qualcosa di preoccupante, ed è qui che sta la chiave della sconfitta nella doppia sfida di Europa League. 

Dall'altro lato, arriva la buona notizia del ritorno di Josip Ilicic, che ha ripreso ad allenarsi dopo l'infiammazione ai denti che lo aveva portato persino in ospedale. La pausa sarà utile anche per accelerare la ripresa di Toloi e Palomino, mentre Zapata potrà recuperare  un po' dopo aver giocato praticamente tutte le partite di questo inizio di stagione. Comunque tanti i convocati per le varie nazionali in casa Atalanta: Ali Adnan (Iraq), Barrow (Gambia), Berisha e Djimsiti (Albania), Castagne (Belgio), De Roon (Olanda), Freuler (Svizzera), Pasalic (Croazia), Reca (Polonia). Per chi resterà a Bergamo, invece, ci sarà modo per recuperare sia fisicamente che psicologicamente dalla doppia botta subita tra Giovedì e Domenica, perché questa Atalanta - a maggior ragione senza il doppio impegno - può e deve disputare un grande campionato.

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Francesco Palma
22 anni, laureato in Linguaggi dei media presso l'Università Cattolica di Milano. Aspirante giornalista, appassionato e di musica, calcio, ciclismo, futsal e di sport in generale. Esperto di musica italiana, autore musicale e paroliere.