Stagione convincente al Sassuolo e arriva subito l'Inter che si accaparra le prestazioni fisico-atletiche di Matteo Politano, esterno offensivo che all'occorrenza può trasformarsi in seconda punta. Alcuni tifosi della Beneamata nerazzurra hanno accolto con qualche scetticismo di troppo (forse a causa dei tanti fuochi di paglia delle ultime stagioni passate per San Siro) mentre altri, invece, erano ben consapevoli delle potenzialità del loro numero 16. E infatti, sorprendentemente, il ragazzo originario di Roma ha stupito tutti scavalcando le gerarchie e diventando uno dei punti fondamentali per lo sviluppo offensivo del gioco di mister Spalletti. E se qualcuno storce il naso dinanzi a queste affermazioni, di certo, non può farlo se vengono osservate le statistiche e i numeri. 

Politano è arrivato all'Inter nel corso della scorsa estate con una concorrenza che è diventata sempre più alta: ai già affermati Ivan Perisic e Antonio Candreva va ad aggiungersi un giocatore come Keita Balde. Ma tra i due, forse, per il momento, è emerso l'ex Sassuolo e ha deluso l'ex Monaco e Lazio.  Alla velocità e gli sprint continui di Politano vanno ad aggiungersi una voglia matta di dire la propria in una squadra piena di qualità, la perfetta capacità di accentrarsi sul piede mancino da destra (caratteristica che mancava alla squadra nerazzurra da tanto, forse troppo, tempo), un feeling con i gol, gli assist e i cross. Ecco la miscela che ha attratto gli occhi di Spalletti e che lo ha convinto a lanciare Politano dal 1' in Champions League contro il Tottenham. Il classe '93 non ha deluso le aspettative: primo giocatore per assist (2) a pari merito con capitan Icardi e Ivan Perisic, primo giocatore per occasioni create a pari merito con Perisic (13), secondo solo (ancora una volta) al croato riguardo ai cross su azione (33), secondo solo a Keita per dribbling riusciti (8), secondo per tiri tentati (17), terzo a Perisic e Icardi per palloni toccati in area avversaria (21) e la consapevolezza che, non tanto "piano piano", Politano si sia portato davanti a tutti nelle gerarchie. 

Nelle 7 partite disputate da titolare, l'unica nota negativa dell'ex Sassuolo riguarda i palloni persi; ben 130. Piccolo neo sulla quale dovrà lavorare anche in concomitanza all'aiuto di Spalletti e dei suoi compagni. Perché anche se Matteo Politano è in cima alla maggior parte delle statistiche della sua squadra, resta importante solo una cosa: il gruppo che l'Inter è riuscita a riformare dopo anni di declini e spaccature grazie alla mano severa e professionale di Luciano Spalletti.