<p><strong>Denis Praet </strong>&egrave; solo uno dei moltissimi talenti valorizzati da Marco Giampaolo. Al terzo anno con la maglia della Sampdoria, il belga sembra aver completamente conquistato la piazza, pronta ad ammirare le sue giocate sopraffine ed i tocchi di fino. Intervistato in esclusiva da&nbsp;<em>La Gazzetta dello Sport,&nbsp;</em>il ragazzo ha parlato del cammino della sua Doria: &quot;<em>Europa League?&nbsp;Ci pensiamo, eccome. Ogni giorno acquisisco sempre pi&ugrave; fiducia. La strada &egrave; ancora lunga, lavoro duramente per diventare un giocatore completo, ma questa societ&agrave; &egrave; il posto migliore per farcela. Faremo di tutto per rimanere in alto il pi&ugrave; a lungo possibile, ovviamente senza pressione. Siamo una squadra di qualit&agrave; con un&rsquo;ottima difesa, perch&eacute; non ambire all&rsquo;Europa? L&rsquo;ambizione, nel calcio &egrave; fondamentale</em>&quot;.</p> <p>Parole importanti, anche quelle per<strong> Marco Giampaolo</strong>: &quot;<em>E&#39; t</em><em>ra i migliori allenatori in circolazione, perfetto per noi giovani.&nbsp;Mi sta formando come calciatore, tatticamente &egrave; strepitoso. La sua idea di calcio &egrave; l&rsquo;ideale per le mie caratteristiche. All&rsquo;inizio, lo ammetto, non &egrave; stato facile. Faticavo, ma ora va alla grande. A centrocampo posso fare un po&rsquo; di tutto, sono a totale disposizione. All&rsquo;inizio, qui a Genova, speravo di essere impiegato come trequartista, il mio ruolo naturale, ma quest&rsquo;anno mi sto divertendo anche da mezzala</em>&quot;.</p> <p>Il ragazzo ha poi detto la sua sul possibile interesse della Juventus per l&#39;acquisizione del suo cartellino: &quot;<em>Ho sentito pure io certe voci ma non saprei. Fa piacere essere accostato a squadre importanti, ma ripeto: a Genova sono felice e voglio rimanere</em>&quot;. <strong>Praet </strong>descrive anche il suo rapporto con il vulcanico Ferrero: &quot;<em>Un personaggio eccezionale. Presidente con grande passione, diverso dagli altri. Vicino a noi sempre. Lo incontrai appena arrivato in Italia. Ero a Roma perle visite mediche, a pranzo mi vide tagliare gli spaghetti alla carbonara.&nbsp;Si arrabbi&ograve; moltissimo, ma che colpa ne avevo?&nbsp;Non sapevo ancora quale fosse il modo corretto per mangiarli</em>&quot; conclude scherzosamente <strong>Praet</strong>.&nbsp;</p>