Scatta l'ora del Torino. Dopo la sosta, i granata di Walter Mazzari voglio infatti vincere anche contro il Bologna, ingranando la terza importantissima vittoria consecutiva. Un incrocio importante ed a tratti decisivo, che ci farà capire la dimensione di una rosa forte ma ancora manchevole di quel plus per emergere. Il momento è dunque propizio: vincere per correre tra le grandi o vivere un'altra settimana - e magari stagione - da "sei politico". Nella giornata di oggi, il Torino sosterrà una doppia seduta di allenamento, dove Mazzarri capirà meglio l'undici da schierare contro i rossoblu di Filippo Inzaghi. L'unica certezza ad oggi si chiama 3-5-2, che fa perfettamente risaltare le doti degli interpreti granata. 

Davanti a Sirigu, la difesa sarà composta da Izzo, N'Koulou e Moretti, con De Silvestri ed Aina chiamati a dare una mano in fase di ripiegamento. Se il laterale di proprietà del Chelsea è in ballottaggio con Berenguer, nessun problema dovrebbe avere De Silvestri, tornato finalmente al top dopo qualche fastidio fisico di troppo. In mezzo, ai lati del mediano Rincon, ci saranno l'insostituibile Meite e Daniele Baselli, che si gioca però la maglia con Soriano. In attacco confermato Iago Falque, deciso a trascinare i suoi al successo a suon di goal ed assist per Andrea Belotti. Il gallo è chiamato infatti ad una prova di spessore, mettendosi alle spalle buone partite ma senza goal. Riposo invece per Zaza, che cercherà di smaltire la botta alla caviglia rimediata in nazionale.

Parole d'amore per il Torino arrivano intanto da Kamil Glik, che ricorda gli anni in granata in un'intervista per Tuttosport: "Mi piacerebbe affrontare CR7 con la maglia granata, sono sempre in contatto con Cairo, ma ora sono un calciatore del Monaco e devo dare il massimo per questa squadra che attraversa un momento delicato. Ho giocato sei anni in Italia e davvero ci ho lasciato un pezzo di cuore, guardo sempre la Serie A e il Torino con particolare affetto, sono sempre in contatto coi dirigenti granata e tifo per loro. Immobile in panchina contro di noi? Questa scelta mi ha un po' sorpreso. Vedere un attaccante come Ciro in panchina è una cosa nuova per l'Italia. E al suo posto è entrato perfino un debuttante come Lasagna. Ma alla fine ha avuto ragione Mancini".

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