Due gol, uno per parte, per archiviare la difficoltosa pratica Milan. Due gol che dimostrano ancora una volta l'imprescindibilità di Ronaldo e Mandzukic, giocatori agli antipodi ma che loro malgrado riescono a completarsi. Il primo, un mix letale di classe e potenza. Il secondo, grinta e abnegazione. Accomunati ambedue dalla ricerca costante del sacrificio per il collettivo. Sebbene da un lato, quello portoghese, il concetto di sacrificio è figlio di un sano egoismo per cui se il collettivo va male, anche il singolo ne perde. E questo è un male e se si ha l'ego (logicamente) smisurato di Ronaldo lo si può capire.

Tutto è iniziato alla seconda di campionato. L'assist involontario di Ronaldo ( o gol mangiato) che lascia la palla lì per Mandzukic che sigla il definitivo 2 a 0 contro la Lazio. Si prosegue a Parma con l'attaccante croato che regala un gol da centravanti rapace puro, da rendere orgoglioso Inzaghi, ed un assist di tacco, di quello che rendono orgoglioso Ronaldo. Partite che scorrono e che portano ad un punto sempre più alto l'intesa in un tridente che appariva scontato ad inizio stagione ma che così non è stato. Chiunque pensava ad un attacco composto da Dybala e Douglas Costa ai lati con Ronaldo centravanti. Invece ad oggi sembrerebbe proprio che la titolarità assoluta ce l'abbia ancora una volta Mario Mandzukic, con il brasiliano a farne le spese.

Ed i numeri danno ancora una volta ragione a Massimiliano Allegri. Solamente due i punti persi in serie A con miglior attacco e miglior difesa. Ed in Champions, primo posto nel girone con miglior attacco e migliori difesa rispetto a Manchester United, Valencia e Young Boys. L'unico neo della stagione, ad oggi, rimane dunque la disfatta torinese contro i Red Devils, dove c'è comunque lo zampino, il primo, di Ronaldo. Di pari passo, Serie A e Champions hanno avuto un inizio a rilento per il fenomeno portoghese. In territorio italiano, tre partite a bocca asciutta. Proprio lui che ad ogni suo esordio aveva almeno regalato un assist. In terra europea, più sfortuna che altro, con un rosso ingiusto rimediato dopo appena mezz'ora. Due scossoni che quindi l'hanno portato ad un risveglio completo. E che l'hanno fatto tornare alla macchina da gol di sempre.

Non è un caso che ad una sola lunghezza del genoano Piatek ci sia proprio CR7 con 8 gol. La metà di questi, nelle ultime quattro partite di Serie A. Insomma, i soliti numeri da chi umano non sembra essere in alcun modo. Inutile star qui a sciorinare elogi per Ronaldo, si potrebbe sembrare un raccoglitore di banalità e ovvietà che nemmeno l'acqua calda. Fa tuttavia sorridere rileggere quei commenti post partita in cui si parlava di crisi Ronaldo, di quando si insinuavano dubbi sulle qualità di quello che ad oggi appare il giocatore più forte del mondo. Che in Italia non è venuto in alcun modo a prendersi una tranquilla pensione.

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