Un uomo solo al comando. Eusebio Di Francesco ha solo novanta minuti per convincere tifosi e società a scommettere ancora su di lui. Contro il Genoa, l'allenatore della Roma non può permettersi altri passi falsi. Il brutto stop in terra ceca ha acceso la miccia della contestazione e domenica sera si prevede un Olimpico rovente. Tutti sono sulla graticola ma il più colpito sarà sicuramente Di Francesco, reo di non aver creato un gruppo coeso ed un'impalcatura tattica solida. I tanti infortuni ed un mercato molto discutibile non sono più un alibi, per l'ex mister del Sassuolo. La rosa non gira ed anche gli atleti più forti mancano di quel plus per colpire. Qualche giorno fa lo stesso Di Fra ha ammesso di vivere il momento più difficile da quando è diventato tecnico della Roma, ora starà a lui uscirne con i propri mezzi.

Ieri Di Francesco ha parlato con la squadra, strigliando i calciatori più indolenti e cercando di serrare le fila. La sensazione è che qualcuno non sia stato molto d'accordo, nessun atleta ha però dichiaratamente criticato il proprio tecnico. Secondo le ultime di formazione, la Roma dovrebbe comunque scendere ancora in campo con il 4-2-3-1. I dubbi di formazione, viste anche le molte assenze, saranno pochi. Davanti ad Olsen, la difesa a quattro sarà formata da Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov. Anche i due mediani Cristante e N'Zonzi non si toccano. Sulla trequarti c'è più scelta, anche se Di Francesco pare orientato a confermare Under, Kluivert e Zaniolo. Scalpitano però sia Perotti che Pastore. Patrick Schick sarà il riferimento centrale.

Il ceco è l'unico attaccante di peso presente in rosa. L'infortunio di Dzeko costringerà Di Francesco a scommettere ancora su di lui. La sensazione è che il tecnico giallorosso voglia scegliere un gruppo ristretto di calciatori da cui ripartire, evitando così esperimenti tattici troppo rischiosi in un momento stagionale così delicato. Ciò che è certo è che il futuro di Di Fra passerà da Genoa e che una vittoria potrebbe anche non dargli la certezza della permanenza. Pallotta avrebbe voluto la testa del tecnico già dopo il KO contro il Bologna, solo l'intermediazione di Monchi ha evitato scelte peggiori. La situazione non è facile, l'orgoglio e la grinta di Di Francesco dovranno essere la sua molla per uscire dal tunnel.