Dopo i quattro punti in due partite, è arrivata la prima sconfitta per Nicola sulla panchina dell'Udinese. Contro l'Atalanta è arrivata una larga debacle solo nel risultato, perché comunque la squadra in campo ha retto l'urto. Mancano però ancora alcuni meccanismi per poter vedere una squadra in grado di uscire dalle cattive acque in cui naviga. Ora si va al Meazza a sfidare l'Inter, una sfida sulla carta mastodontica, ma che sarà giocata come sempre per fare punti.

Dopo la sconfitta con l'Atalanta è arrivato il momento di un primo bilancio del lavoro svolto: "Voi avete sicuramente compreso da che priorità siamo partiti noi, per dare concetti che restino nei giocatori ci vogliono una trentina di giorni. In queste settimane abbiamo dato un'organizzazione difensiva importante e lo dicono i numeri, senza dimenticare la fase offensiva, in questa settimana abbiamo lavorato spesso e volentieri sulla costruzione del gioco ed essere più efficaci, senza dimenticare l'equilibrio".

Si va al Meazza, l'Inter sarà incattivita dall'eliminazione in Champions: "L'Inter è una delle squadre più importanti del campionato, uscire dalla Champions non è facile ma hanno sicuramente i mezzi per riprendersi, non abbiamo paura, ma li rispettiamo".

I giocatori infortunati stanno un po' alla volta rientrando, soprattutto in attacco: "Sicuramente fa piacere avere tanta scelta davanti, ma ci sono quelli che c'erano quando sono arrivato, solo Lasagna aveva qualche piccolo problema. Gli altri ci sono sempre stati e si vede perché iniziano a stare bene dal punto di vista sia fisico che mentale. Alcuni giocatori vengono inseriti nella lista dei convocati per farli rientrare nella mentalità della partita, penso per esempio a Barak, che è appena rientrato".

Ogni settimana è utile per aggiungere qualcosa in più su cui lavorare: "Ogni partita abbiamo cercato di aggiungere qualcosa, nella partita contro l'Atalanta abbiamo effettuato un pressing più aggressivo e abbiamo giocato più in velocità, il gol di Lasagna ne è un esempio. Non riusciamo però a tenere questi ritmi per 95 minuti, dobbiamo quindi imparare a gestire la palla, i tempi e i ritmi del gioco".

Rientra dall'infortunio Behrami, che però non si sa se sia già utilizzabile: "Senza Valon difettiamo nella pressione coordinata perché i suoi compagni hanno certe caratteristiche, però col tempo e col lavoro penso che alcuni giocatori possano tornare molto utili in altri ruoli. Penso per esempio a D'Alessandro, che si è reso molto utile contro l'Atalanta".

Continuano però ad arrivare pochi gol: "C'è la voglia di poter diventare capaci a dominare le gare, non si può fare una cosa per cui non ti sei allenato. Contro l'Atalanta Musso fino al 2-1 non ha fatto una parata, avevamo creato i presupposti per segnare con Fofana e in un altra occasione, abbiamo fatto un bel gol. Dobbiamo abituarci anche ad attaccare senza perdere l'equilibrio, anche contro l'Inter vogliamo essere propositivi".

Contro l'Atalanta sono stati commessi degli errori gravi, ma Nicola li attribuisce alla concentrazione fino a un certo punto: "La concentrazione è un concetto tanto semplice quanto difficile, è frutto di una situazione dinamica e non dinamica, quella che devi mettere sui calci piazzati è diversa da quella che metti sulle azioni. Non sono d'accordo che abbiamo difettato in attenzione contro l'Atalanta, lo abbiamo fatto dopo il gol del 3-1, perché abbiamo avuto fretta di riaprirla. Però prima abbiamo difettato nella gestione della palla, soprattutto in uscita. Sono convinto che con i miei metodi di allenamento sia possibile vedere miglioramenti anche nella gestione della partita e ci siamo concentrati molto sulla gestione della palla, per evitare appunto di ricommettere errori come si sono visti contro l'Atalanta".

Nessuna anticipazione sulla formazione: "Tutti i giocatori si devono allenare con la consapevolezza di poter giocare, in allenamento ruoto tutti gli elementi e cambio molto spesso compagni di reparto. Tutti devono tenersi pronti".

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