Nuvole minacciose offuscano il cielo meneghino. Luciano Spalletti, sballottato dalla tempesta di gennaio, prova a mantenere le redini del vascello nerazzurro. San Siro ribolle, la zuccata di Santander riporta alla luce vecchi fantasmi. Due partite alla portata, zero punti all'attivo. L'àncora di una graduatoria amica - la terza posizione è salda in virtù di altrui frenate - non può bastare per dar seguito al progetto cinese. Dalla margherita di Marotta fioccano nomi pesanti, Mourinho - il passato glorioso - e Conte, con Cambiasso, possibile traghettatore, in pre-allarme. Parma risulta così tappa decisiva, la sfida del Tardini assume i connotati di una gara senza ritorno. Gioca a due tavoli Spalletti, ritrovare la vittoria in campionato è la via per entrare nell'Europa League con un minimo di fiducia e autostima, per cancellare, almeno parzialmente, la sensazione di resa delle ultime settimane. 

Di contro, come detto, il Parma. Città di calcio, da sempre. 29 punti e un piccolo neo, la rimonta patita nel catino di casa con la Spal - dal due a zero interno al tramonto ferrarese. Nel week-end in archivio, il boato dello Stadium. 3-1 nel segno di Ronaldo, Gervinho a rinverdire una rivalità un tempo da scudetto. Pari prezioso, pari utile a rafforzare una tesi ormai consolidata; il Parma non produce forse un calcio spettacolare ma ha fisionomia definita e principi chiari. D'Aversa può contare su un gruppo solido, quadrato, in cui spiccano individualità di livello. L'obiettivo salvezza è a un passo, resta l'occasione, ghiotta, di un finale in quota. Senza l'assillo del successo ad ogni costo, con testa e gambe libere da macigni e pensieri, si possono costruire le imprese più belle. 

Parma 

L'abito di casa è il consueto, non ci sono defezioni di rilievo. Gervinho e Biabiany - viva la candidatura di Siligardi - affiancano Inglese, fondamentale l'abilità dei due nel ribaltare il campo. I maggiori interrogativi risiedono nella zona nevralgica, D'Aversa non svela le carte e sfoglia una margherita con quattro nomi. Kucka e Scozzarella sono in leggero vantaggio su Stulac e Rigoni, certa la maglia per Barillà, moto perpetuo in grado di tamponare e recuperare palla. Tocca a Bruno Alves, fresco di rinnovo, alzare il muro a difesa della porta di Sepe. Bastoni si pone al servizio del navigato compagno, i terzini sono Iacoponi e Gagliolo.  

D'Aversa: "L'Inter è ferita nell'orgoglio, arriva da una sconfitta casalinga. Guai a pensare che domani sia un impegno semplice perché hanno un potenziale enorme. Dobbiamo far sì che gli episodi domani vengano dalla nostra. Le motivazioni per queste partite vengono da sé, è importante la compattezza dell'ambiente. È una partita difficile ma non impossibile". 

"Serve ragionare sull'obiettivo da raggiungere. L'Inter è una squadra che fa del possesso palla la sua arma migliore, cercano molto i cross perché hanno un calciatore come Icardi che dentro l'area è tra i migliori d'Europa. L'Inter affronta tutte le partite per vincere, a prescindere dalla situazione momentanea. Sono sempre scesi in campo per vincere la partita, non trovo differenze tra il passato e il presente. Noi dobbiamo pensare di mettere in difficoltà una squadra forte".

Sepe; Iacoponi, Bruno Alves, Bastoni, Gagliolo; Kucka (Rigoni), Scozzarella (Stulac), Barillà; Biabiany (Siligardi), Gervinho, Inglese 

Inter 

Spalletti non può disporre, per la partita odierna, di Politano - l'ex Sassuolo deve scontare il secondo turno di squalifica. Nel 4-3-3, i due esterni offensivi sono quindi Candreva e Perisic, con Icardi ultimo terminale. Keita, recuperato, siede in panchina, come Lautaro Martinez. Interessante la mediana, il tecnico di Certaldo propone tre effettivi sulla stessa linea, con Nainggolan e Gagliardini ai lati di Brozovic. Il belga ha facoltà di alzare il baricentro, mutando lo schieramento tattico nel classico 4-2-3-1. Fuori, almeno inizialmente, Joao Mario e Vecino. Borja Valero, fondamentale, date le assenze, nel giovedì di coppa, non rientra nella lista dei convocati. A protezione di Handanovic, linea a quattro diretta da Skriniar. Miranda - favorito su De Vrij - ultima la batteria dei centrali, in corsia D'Ambrosio e Asamoah. 

"E’ lecito che tutto possa essere messo in discussione adesso, perché senza i risultati le parole stanno a zero. Però si rischia anche di fare confusione: ci sono cose dell’ultimo periodo che vanno difese, non è tutto da buttare. La squadra lavora sempre alla stessa maniera, alcune cose vanno ripetute mentre altre vanno certamente migliorate. Adesso serve una prestazione forte, quello che dobbiamo fare è bello chiaro. Contro il Parma dobbiamo fare risultato ma metterci anche dei contenuti. Servono risposte importanti da dare dentro la partita", il pensiero di Spalletti. 

Handanovic; D'Ambrosio, Skriniar, Miranda (De Vrij), Asamoah; Nainggolan, Brozovic, Gagliardini (J.Mario); Candreva, Perisic, Icardi