Questa mattina Roma si è svegliata con un’atmosfera diversa. La sfida con il Porto, valida per gli ottavi di finale di Champions, fa tornare in mente l’impresa dello scorso anno contro il Barcellona. Tutto questo, Daniele De Rossi lo sa bene. Sa che questa può essere una delle sue ultime stagioni con la maglia della Roma, quella maglia che tanto ha onorato sin dai tempi delle giovanili. Il problema al ginocchio sembra essere alle spalle e sta sera più che mai, Di Francesco ha bisogno di lui. La partita giocata contro il Milan al rientro è stata monumentale. Un faro in mezzo al campo, un metronomo, da cui dipendono tutte le geometrie della squadra. Non si è mai definito un campione, né uno con i piedi buoni. Al primo posto sempre la squadra. Ha lavorato tanto per esserci sta sera, con quell’impegno e quella cattiveria che lo hanno contraddistinto per tutta la sua carriera calcistica. Romano e romanista, Daniele sa bene quello che può regalargli sta sera l’Olimpico. Teatro di grandi imprese ma anche di amare sconfitte. Il numero 16 giallorosso ci ha messo sempre la faccia, nella gioia e nel dolore. Si chiama amore incondizionato. Non  si è mai definito un altruista, per essere rimasto tutti questi anni alla Roma ma, al contrario, un egoista, dato che non può fare a meno di questi colori e di questa città. Una vita da vice-capitano, all’ombra di Totti? Assolutamente no. “Un vero leader  non ha bisogno di una fascia”. È sempre stato molto silenzioso, ama far parlare il campo. 

Questa mattina si sarà alzato in maniera diversa anche Daniele, alla presenza numero 609 con la maglia della Roma. Avrà guardato Castel Sant’Angelo, dalla terrazza della sua casa in centro. Avrà guardato la gente, la sua gente. Perché, come dice Venditti, De Rossi è un pò il “core de sta città” ed è anche nel cuore di tutti gli italiani e di tutti quelli che amano il calcio. Si sa, anche i grandi amori prima o poi finiscono ma tu hai ancora tempo di scrivere le ultime pagine della tua straordinaria carriera. Ti aspettiamo in campo Daniè!