Il Genoa spinge, ma manca sempre quel guizzo decisivo che può cambiare la gara. Il Frosinone tiene, difende per tutta la partita senza arrivare mai ad una reale occasione da rete e regge il risultato.

Cesare Prandelli opta per il classico 4-3-3 con Radu tra i pali difeso da Biraschi, Romero, Zukanovic e Criscito. A centrocampo trovano spazio Lerager, Radovanovic e Bessa, mentre davanti Lazovic completa il tridente con Sanabria e Kouame. Baroni non cambia il suo già collaudato 3-5-2, Sportiello ha davanti a sé Goldaniga, Salamon e Capuano. Paganini e Molinaro si prendono le fasce ai fianchi di Cassata, Viviani e Chibsah. In attacco il tandem è composto da Ciano e Pinamonti.

LA PARTITA

La trama della gara è chiara sin dalle prime battute, il Frosinone cerca prevalentemente di difendersi e chiudere bene gli spazi, mentre il Genoa attacca. Intorno alla mezz’ora il Grifone alza il ritmo del proprio gioco e al 28’ Sanabria sfiora il vantaggio su punizione con la sfera che accarezza l’incrocio dei pali. Al 34’ la situazione degli ospiti si complica ancora di più con Cassata che si prende un secondo giallo molto ingenuo andando negli spogliatoi anzitempo. Senza nessun’altra occasione si conclude un primo tempo abbastanza scialbo e con poche occasioni.

Nella ripresa la prassi non cambia. La squadra di Prandelli continua a cercare il vantaggio, ma il Frosinone è bravo a chiudere gli spazi, mentre i padroni di casa attaccano in modo disordinato e non riescono a trovare il guizzo decisivo. Al 70’ Capuano è provvidenziale a murare il tiro di Lazovic, mentre un quarto d’ora esatto più tardi Lerager in corsa calcia da fuori, Sportiello rimane immobile osservando la palla che termina sul fondo di pochissimo insieme alla speranza dei tre punti per il Genoa.

[Pezzo a cura di Edoardo Viglione]