In una sfida aperta ad ogni risultato, per il blasone delle due squadre e per le incognite del calcio d’agosto, il Cagliari batte meritatamente l’Atalanta a Trieste. Per i bergamaschi c’è un’altra sconfitta all’esordio, come già era accaduto a Bergamo lo scorso anno, contro la Lazio, e Colantuono può consolarsi appena all’idea che la sua squadra quest’anno non ha penalizzazioni; i sardi, al contrario, che hanno confermato in blocco la squadra dell’anno scorso con i suoi gioiellini (Astori in panca, forse, è però sintomo di partenza), partono con il piede giusto aspettando di tornare al Sant’Elia al più presto.

Nonostante le singole occasioni, è il Cagliri a mantenere il pallino del gioco, fin dall’inizio. Nello stadio pressoché deserto prima Nainggolan e poi Sau ci provano da fuori area, con la prima conclusione respinta da Consigli e la seconda a lato da poco. Il copione della partita è facilmente scritto: Sau e Pinilla, veloci e scattanti, renderanno difficile la vita a Yepes e Stendardo, poco mobili. Però Denis spaventa Agazzi, con un pallonetto ravvicinato, poi al 27’, direttamente dal corner di Cigarini, Stendardo salta indisturbato e incorna verso la porta sarda. Il vantaggio dura appena 60 secondi: la triangolazione cagliaritana è perfetta e Nainggolan batte con un destro preciso Consigli, firmando l’1-1. A parte la forte conclusione di Pinilla verso la fine della prima frazione (ancora il portiere nerazzurro respinge), accade poco e niente, a parte la solita supremazia territoriale dei padroni di casa.

Sau si rende protagonista al 55’, e come un furetto salta prima Carmona, poi Stendardo, mandando di poco alto col mancino, senza finalizzare una splendida azione nata da un dribbling sontuoso. E’ il preludio del 2-1: otto minuti più tardi ancora Sau illumina per Murru, il quale serve Cabrera che di interno piede batte Consigli, nell’immobilità generale della retroguardia atalantina. E’ il gol che dà alla scossa alla squadra di Colantuono, che si riversa in avanti con quattro punte. E’ il neoentrato Moralez, appena 159 cm, a sfiorare il pareggio, mandando appena a lato un colpo di testa ravvicinato. Al 75’ Livaja è impreciso da ottima posizione, e spedisce alto. Tre minuti dopo ancora il croato colpisce il palo, sugli sviluppi di un corner. La pressione evidente dell’Atalanta non sortisce effetti, e all’85’ Ibarbo impegna seriamente Consigli, che manda sul legno della propria porta. Si susseguono gli altri cambi e nonostante i 4’ di recupero il risultato non si schioda dal 2-1: è una falsa partenza per la Dea, illusa da un effimero vantaggio; è un avvio convincente per questo Cagliari senza stadio, ma con tanto cuore e tanto gioco.