Giovanni Trapattoni ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport di oggi. Il Trap si diviso tra Serie A e Nazionale (impegnata contro l'Azerbaigian alle 18.00 ): "Conte però sa che può puntare sempre su Pirlo. Verratti può fare da appoggio, è una nuova versione del play classico, chiamarlo mezzala è riduttivo e mi ricorda Tommasi. Stessa posizione, nella sua trequarti, dinamismo, verticalizzazioni, lontano dall’area avversaria. Oggi per esempio il primo regista è Buffon che apre agli esterni, Verratti può fare da appoggio, ma piuttosto si cerca la verticalizzazione, i corridoi in avanti".All'epoca era importante il centravanti, oggi col calcio totale serve uno che rientra, non mi dispiace Pellè".

L'ex ct della Nazionale fece debuttare Andrea Pirlo con la maglia dell'Italia: "Avevo cambiato modulo, ero passato al 4-3-1-2 e cercavo nuove soluzioni. Pirlo aveva personalità, tecnica, visione di gioco e soprattutto ne era consapevole. Sarebbe diventato presto un elemento cruciale della Nazionale. Sapeva sempre cosa fare quando riceveva palla, dava di prima, i compagni si appoggiavano a lui. Ci vuole uno che sappia dettare i tempi quando c’è da rifiatare. Con il dovuto rispetto, quello che mi faceva Platini nella Juve una ventina di metri più avanti". Ancora sul match di questa sera, Conte dovrebbe tornare al 4-4-2: "È il sistema più semplice. Nel calcio si va per imitazione e tutti hanno voluto scimmiottare il Barcellona ma chi ha giocatori che con trenta passaggi possono arrivare in porta? Se non hai grandi palleggiatori puoi usare un metodo meno elegante ma più redditizio"

Capitolo Serie A: "Paulo Sousa è intelligente e lo conosco bene, gioca un calcio spumeggiante. Lui e Sarri sanno che arriveranno momenti difficili, lavorano per tenere il vantaggio. Credo in Mihajlovic. Ha esperienza, viene da campionati importanti, ha carattere. Forse al Milan hanno sbagliato nel voler trasformare giocatori in ruoli non adeguati: a quel livello si prendono giocatori per il loro ruolo"