Domani il Pescara affronterà la Lazio all'Olimpico e Massimo Oddo farò ritorno li dove ha passato cinque anni della sua carriera: "Non sono uno molto emotivo, la storia non si può dimenticare ma al momento non sono emozionato. Sono stato il capitano della Lazio, c'è un legame con loro, quindi certamente non è una partita come le altre" spiega Oddo che poi parla anche, e soprattutto del match dicendo che la squadra se la giocherà come ha sempre fatto e che presto arriveranno anche i gol in proporzione alle occasioni create: Bahebeck e Coda non saranno della contesa. Di seguito l'intera conferenza stampa.

Sul ritorno da ex in terra Capitolina: ''Non sono uno molto emotivo, la storia non si può dimenticare ma al momento non sono emozionato. Sono stato il capitano della Lazio, c'è un legame con loro, quindi certamente non è una partita come le altre. Ma la cosa più importante è che sono l'allenatore del Pescara. Non credo che la rivalità porterà a fischi verso di me, anche perché ho fatto cose importanti. La rivalità fra tifoserie fa parte del calcio, io non dimentico il mio passato ma davanti a tutto c'è il Pescara. A Roma sono sempre stato accolto bene. Ho vissuto anni tormentati tra Cragnotti e Lotito, ho passato due ere diverse e per questo vengo ricordato bene".

Capitolo gol subiti: "Il subire i gol alla fine può essere anche frutto della casualità. Non dimentichiamo che abbiamo affrontato Napoli, Sassuolo e Inter. Tutti i gol che abbiamo subito non sono stati presi per poco equilibrio, ma sono stati frutto di casualità in cui noi comunque abbiamo sempre creato occasioni. Penso sia sbagliato prendersela con Gyomber, anzi lui è l'ultimo ad aver sbagliato in occasione del gol del 2-1. La difesa ha fatto un'ottima partita domenica, al di là di qualche occasione creata dall'Inter. Dopo l'1-1 noi abbiamo creato due palle gol".

Presentazione del match in chiave tattica: "La partita contro la Lazio dobbiamo renderla abbordabile noi come abbiamo fatto contro le altre. Sulla carta erano tutte più forti di noi, ma noi siamo stati bravi a essere competitivi. Abbiamo perso dei punti, è vero, abbiamo commesso degli errori, non abbiamo capitalizzato, ma abbiamo fatto molto bene. La Lazio è una squadra molto forte, sono favoriti ed è normale. Ho visto una Lazio che sta facendo meno rispetto alle proprie potenzialità ma siamo appena all'inizio. Bisogna dare tempo al nuovo allenatore, Inzaghi, per far recepire alla squadra le sue idee. Siamo solo alla terza partita".

Su Inzaghi: "Io e Simone siamo amici da sempre, abbiamo fatto anche lo stesso percorso anche se lui ha allenato di più nelle giovanili, si sapeva già da quando giocava che avrebbe fatto l'allenatore".

Sulle scelte di formazione: "Abbiamo preparato bene la partita. Abbiamo la nostra identità, non dobbiamo modificare solo a causa dei risultati. Alla lunga ci toglieremo soddisfazioni con più esperienza e fortuna. Continueremo a divertire e a fare punti. Bahebeck e Coda sono fuori, non li ho convocati. Aquilani non è al 100%, non posso mettere in campo giocatori non al meglio. Domenica l'ho messo in difficoltà io, a posteriori avrei fatto un altro cambio. Pensavo che nessuno meglio di lui potesse gestire la palla in quel momento. Quando starà bene darà il suo contributo. Anche per lui non è giusto mettergli la croce addosso, anche perché di errori ce n'erano altri. Volevo mettere Crescenzi e giocare a cinque. In quel momento abbiamo subito gol e mi sono talmente arrabbiato che non ho fatto più il cambio e ho messo giocatori per provare a vincerla. Se fosse entrato quel cross di Pepe sarei stato l'allenatore più bravo al mondo. Muric scordatevelo per almeno 3 mesi, deve lavorare ancora tanto anche se tecnicamente è impressionante. Dobbiamo costruirlo".