Ritorno amaro al Matusa per Roberto Stellone, che cede mestamente le armi ad un Frosinone più forte e meglio messo in campo dal proprio allenatore Marino. Doppiamente avanti con Dionisi, i ciociari triplicano il proprio vantaggio grazie a Sammarco, concedendo da corner l'unica rete barese, siglata da Daprelà. 

Padroni di casa che scendono in campo adottando l'offensivo 4-3-3: davanti Bardi, difesa a quattro composta da Ciofani, Pryyma, Ariaudo e Mazzotta. Gori il regista, protetto sapientemente da Soddimo e Sammarco. Ciofani la prima punta, ai cui lati agiscono Paganini e Dionisi. Un più equilibrato 4-4-2, invece, per gli ospiti, che scelgono Tonucci e Di Cesare a protezione di Micai. Sabelli e Daprelà i terzini, pronti a sovrapporsi agli esterni Martinho e Fedato. A centrocampo Valiani e Fedele, mentre è Brienza-De Luca il tandem "leggero" scelto da Stellone. 

Gara inizialmente molto bloccata, con le due formazioni pronte a studiarsi prima di offendere con regolarità. Al 3' si mette inizialmente in luce Ciofani, il cui colpo di ginocchio sfiora la traversa. Bravissimo, nell'occasione, Dionisi, lucido al momento di proporre un preciso cross dalla fascia. Dopo una parentesi di equilibrio, si sveglia invece il Bari, che al 14' potrebbe passare in vantaggio con Fedato, abilissimo a concludere in rovesciata ma sfortunato ne constatare la poca precisione della propria conclusione. Con il passare dei minuti i Galletti aumentano la propria pressione, trascinati soprattutto da un Fedato vera e propria spina nel fianco per gli interpreti della fascia destra ciociara. L'ex Livorno risulta essere dunque il più pericoloso dei suoi, come dimostra la perfetta girata al 24' respinta però da Bardi.

E' un buon momento per i baresi, spesso pericolosi e davvero sfortunati in numerose occasioni. Come spesso capita però, citando un vecchio detto noto nel mondo del calcio, dopo tanti gol falliti inevitabilmente se ne subisce uno, paradigma spesso tristemente noto al Bari: proprio al 33', infatti, è Dionisi a sbloccare la gara, tirando dal cilindro una stoccata precisa dopo una serie ubriacante di dribbling. La rete anima giustamente i padroni di casa, che cominciano a pressare indemoniati mettendo alle corde i baresi e trovando nel solo Fedato l'ultimo ad arrendersi. Differente, invece, la manovra ciociara, precisa e puntuale a sfruttare le fasce in piena armonia con quanto predicato da Marino in allenamento. Proprio da una sovrapposizione sull'out mancino, infatti, nasce il secondo gol di gara, quando cioè è Mazzotta a servire al 46' un Dionisi bravo e metterci una punta, quanto basta cioè per rendere Valiani involontario autore di una deviazione capace di mettere fuori causa Micai. 

La seconda frazione inizia con il Bari prevedibilmente offensivo, obbligato di fatto a fare la gara per pareggiare il pesante passivo. Al 49' scarica alto Martinho, cinque minuti dopo è invece debole il tentativo di Daprelà. L'atteggiamento offensivo degli ospiti non scuote però i ciociari, che pazientemente attendono il momento giusto per bucare in maniera decisiva i rispettivi avversari, colpiti da un Sammarco precisissimo al momento di siglare la terza rete di gara, giunta al minuto numero cinquantotto. Molto lucido, inolte, Ciofani, ancora una volta decisivo e nell'occasione preciso a posizionare un cioccolatino per il suo compagno di squadra. E' la rete che addormenta di fatto la gara: il Frosinone, infatti, attende paziente la fine dell'incontro, il Bari al contrario non riesce a trovare la forza di reagire.

I vari cambi optati da Stellone, inoltre, non cambiano il copione di una gara dominata dai ciociari. L'unico lampo di positività per i Galletti, giunge al 76', quando è Daprelà ad insaccare sfruttando una dormita generale della difesa di Marino. Poco, comunque, per il Bari, svegliatosi troppo tardi e mai realmente in partita. A partita praticamente conclusa, l'unico degli ospiti ancora voglioso di combattere è De Luca, protagonista di due importanti occasioni: la prima, al 78', impegna Bardi, la seconda al minuto ottantasei termina di poco a lato. Non ci sono altre squilli, per una gara che termina dopo ben quattro minuti di recupero.

Quando perdi per tre reti a zero non basta ricordare le occasioni mancate, tante o poche che siano. Il Bari infatti, sempre nell'ottica di quella promozione lungamente cercata da anni a questa parte, non doveva perdere così malamente questa gara, cercando magari un successo difficile ma possibilissimo se considerati i singoli atleti a disposizione. Differentemente da Marino, inoltre, Stellone non riesce ancora a trovare la quadratura del cerchio, continuando ad insistere su un modulo, forse, poco adatto ai giocatori presenti in rosa. Benissimo, invece, il Frosinone, autore di una gara micidiale e brillantemente condotta dall'inizio alla fine. I continui fraseggi di spessore, inoltre, hanno spesso imbambolato i giocatori di fascia baresi, generando le più pericolose occasioni di gara. Migliore in campo per i padroni di casa, Dionisi. Per gli ospiti in evidenza Fedato