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Sassuolo, quando tornerà Berardi?

L'esterno del Sassuolo non si vede in campo da fine agosto e la società non fa sapere nulla sulle sue reali condizioni fisiche, per quanto tempo ancora resterà lontano dal terreno di gioco?

Sassuolo, quando tornerà Berardi?
Sassuolo, quando tornerà Berardi?
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Di Giuseppe Mercuri

Sono passati ben 49 giorni da quel 29 agosto, quando Domenico Berardi dovette lasciare anzitempo il terreno di gioco in seguito ad uno scontro con Bryan Cristante. Lì per lì non si pensò a nulla di serio, invece poi la storia ci ha consegnato altro, e cioè un’assenza prolungata che sta diventando quasi misteriosa. Il primo (ed unico) bollettino medico che il Sassuolo ha reso noto aveva come diagnosi un’elongazione al collaterale del ginocchio. Out dunque per la super sfida contro la Juventus e successivamente anche contro Genoa, Chievo, Udinese, Milan e Crotone, senza dimenticare anche le due apparizioni in Europa League contro Athletic Bilbao e Genk.

Perché così tanto silenzio riguardo questa vicenda? Perché la società non proferisce parola sulle condizioni del proprio fantasista e autore già di 7 reti in sole 6 apparizioni? E’ innegabile il fatto che l’assenza del giocatore di origini calabresi stia cominciando a farsi sentire nell’organico di Di Francesco. Politano sta sì facendo un ottimo lavoro ma la vivacità e il talento dell’attaccante dell’under 21 serve come il pane agli emiliani, specialmente ora anche a livello europeo visto che la sfida di giovedì contro il Rapid Vienna è già uno snodo importantissimo.

Il riserbo del Sassuolo resta, francamente, incomprensibile. Fatto sta che in questa settimana lo stesso Berardi negli allenamenti di preparazione per la sfida vinta ieri contro il Crotone (dove peraltro era in tribuna) ha rivisto la palla, ma ha effettuato solo qualche passaggio e i movimenti sono ridotti al minimo. Lo stesso Eusebio Di Francesco ieri a fine gara è stato molto vago sulla situazione e sui tempi di recupero del classe ’94, limitandosi ad un “mi auguro che rientri al più presto, ma ancora non è pronto”. Questo “non è ancora pronto” ha un’accezione estremamente ampia che riduce anche le poche possibilità di rivedere in campo, in tempi tutto sommato brevi, del 22enne che potrebbe dare un apporto non indifferente alla causa neroverde e ad una nazionale in crisi profonda.