Tra passato, presente e, ovviamente, futuro. Lorenzo Insigne è l'uomo del momento - chiaramente assieme a Dries Mertens - di casa Napoli. Per motivi prettamente tecnici, sì, ma anche per le questioni che riguardano il futuro dei due calciatori in maglia azzurra, con i rispettivi rinnovi nodi ancora da sciogliere. Due doppiette di fila, voci che si fanno sempre più insistenti per quel che riguarda il legame a vita tra le parti che stenta a trovare una soluzione. Alta, forse leggermente troppo, la domanda; stesso dicasi, all'inverso, per l'offerta: il punto d'incontro, per il bene di tutti, la via di mezzo. 

Nel frattempo, Insigne si gode il suo momento d'oro, che dura oramai da tre mesi abbondanti, che gli è valsa la convocazione, l'ennesima, in maglia Italia e, proprio dal ritiro di Coverciano, è intervenuto ai microfoni di Rai Sport, dove ha parlato del suo stato di forma eccellente: "Merito di tutta la squadra, i miei compagni ma soprattutto del mister che mi ha dato fiducia e possibilità di mettermi in mostra. Cercherò sempre di mettermi a disposizione del mister. Sarri mi sta dando tanto, credo che sia un grande allenatore e ci sta insegnando tanto a livello di calcio, esprimiamo un bellissimo calcio e siamo giovani, cerchiamo di mettere in campo tutto quello che dice il mister. Quando ero con Zeman ero giovane, sono cresciuto tanto anche con Benitez, ha dato tanto al mio percorso di crescita perché con lui ho iniziato a curare la fase difensiva. Ora con Sarri sto facendo bene entrambe le fasi, spero di continuare su questi livelli".

Impossibile, tuttavia, non parlare anche della questione relativa al prolungamento del suo contratto, con Insigne che analizza così la situazione: "Sto aspettando loro, ora penso alla nazionale. Se mi vogliono incontrare darò sempre la mia massima disponibilità. Quest’estate che ci siamo incontrati con il Napoli, il primo incontro non è andato benissimo. Io ho dato la mia piena disponibilità al presidente, spero la accolga. Rispetto al passato ho fatto dei passi indietro sotto il punto di vista economico, c’erano diverse società che mi offrivano di più anche nel settore giovanile, quando i giovani andavano all’esterno ed offrivano tanto alla famiglia. Non ho sentito la necessità anche se in quel periodo non avevamo nulla, insieme a mio padre decidemmo di non lasciare Napoli perché il mio sogno era giocare nel Napoli, se poi il sogno dovesse infrangersi non sarà colpa mia. Al presidente ho già detto abbastanza, non mi va di tornare sull’argomento, ho fatto quello che dovevo e con la coscienza sono a posto, ho espresso la mia posizione, se vuole continuare questo matrimonio bene, altrimenti ognuno andrà per la sua strada. Se qualcuno vorrà rompere questo mio sogno ci rimarrò male, ma poi bisogna andare avanti".

Chiuso il capitolo Napoli si è tornati a parlare di Nazionale. Il 'Magnifico' ha così spiegato cosa si prova vestire questa maglia e vivere l'atmosfera di Coverciano: "Arrivare in nazionale è sempre bellissimo, incontrare compagni con cui ho giocato in passato come Verratti. Anche per questa maglia cercherò di dare sempre il massimo, darò sempre tutto per la nazionale. Fa piacere essere visto come un punto fermo della nazionale, ma devo crescere ancora tanto. In questo partite avrò l’occasione di mettermi in mostra, accettare tutte le scelte del mister. Noi siamo qua e dobbiamo lavorare perché abbiamo una partita importante contro l’Albania, non sarà facile. Io sono qui per dare il massimo e poi vediamo". A tal proposito, qualche parere sulla sfida alla squadra di De Biasi: "Non si sa ancora chi gioca, dobbiamo essere tutti pronti perché chiunque scenderà in campo dovrà dare il massimo. È giusto che vengano tanti giovani in nazionale, ce ne sono tanti che si stanno mettendo in mostra in campionato, sta a noi dare continuità in nazionale rispetto a quello che facciamo con i club".

Lavoro, ma non solo. Il rapporto con la città di Napoli, con quella natia di Frattamaggiore e, infine, uno sguardo anche rivolto alla sfera familiare, aspetto sempre sottovalutato della vita di questi ragazzi-calciatori: "Io, come sanno tutti, vivo ancora a Frattamaggiore, faccio sempre le solite cose ma rispetto a prima in maniera più riservata, c’è chi ti guarda bene e chi ti guarda male. L’affetto che i tifosi hanno per i calciatori è enorme. È vero che non usciamo, ma ci vogliono bene. Il mio rapporto con Napoli città è bellissimo, soprattutto in questo periodo mi stanno apprezzando tanto, gli anni precedenti pretendevano qualcosa in più da me, ma io ho sempre lavorato in maniera serena perché sapevo che un giorno avrei dato tanto. Darò sempre il massimo per questa maglia e questa gente, la gente di Napoli merita tutto il meglio". Ed inoltre, sull'apporto fondamentale, da piccolo ed ora, della famiglia: "La mia famiglia non mi ha mai fatto mancare niente. Sono orgoglioso della scelta che ho fatto da piccolino perché il mio sogno si è realizzato. Devo ringrazia anche mia moglie che mi sopporta, ad inizio campionato non ho iniziato bene e lei mi ha supportato tanto".

Infine, una battuta sul rapporto con Buffon e sulla doppia sfida Napoli-Juve che incombe: "Abbiamo scherzato sulle prossime sfide dopo la sosta con la Juve, abbiamo scherzato su come sarà l’ambiente ma niente di che, manca ancora tempo".