A caccia di un padrone, di una regina. Il campionato di Serie A viaggia senza sosta - anzi, con due soste fin qui disputate in attesa della terza ed ultima - verso il giro di boa stagionale, ovverosia quello che decreterà la squadra campione d'inverno. Titolo mai riconosciuto ufficialmente, che da sempre attira particolarmente le squadre che lo conquistano in quanto statisticamente circa l'80% di chi gira davanti a metà campionato riesce a condurre in porto l'opera complessiva. Vi abbiamo analizzato, nelle scorse settimane, della frattura creatasi tra le prime della classe ed il resto del plotone nella classifica della massima serie italiana, forbice che si è ulteriormente allargata nelle ultime giornate, delineando di fatto cinque pretendenti al titolo di Campione d'Italia. 

A guidare il gruppo, così come un mese fa, ancora il Napoli di Maurizio Sarri, inseguito ad un tiro di schioppo dall'Inter dei record di Luciano Spalletti, dalla Lazio e dalla Juventus a tre lunghezze di distanza e dalla Roma, in netta ripresa, di Eusebio Di Francesco. Come già sottolineato nella precedente analisi, la frattura ha fatto sì che gli scontri diretti abbiano fin qui indirizzato le fortune delle prime della classe e, verosimilmente, saranno sempre più incidenti nel viaggio da qui a maggio nel decretare quella che, tra le cinque, la spunterà nella corsa al trofeo. Obiettivo primario, ad oggi, è guardare però a stretto raggio, a quel giro di boa che seppur effimero rappresenta un motivo di orgoglio e di infusione di ulteriore certezza ed autostima, nei confronti di sé stessi, oltre ad un messaggio alla concorrenza. 

Maurizio Sarri e le sue indicazioni all'Olimpico durante Roma - Napoli - Foto Ssc Napoli
Maurizio Sarri e le sue indicazioni all'Olimpico durante Roma - Napoli - Foto Ssc Napoli

Nell'analisi del calendario delle cinque dirette rivali, chi sembra avere la strada spianata verso il primato di capodanno sono sicuramente le prime due della classe. Oltre al vantaggio acquisito ad oggi in termini di punti, il prosieguo stagionale ha messo di fronte a Napoli ed Inter un tragitto tutt'altro che impervio. Iniziamo dai partenopei, i quali forti dei 31 punti acquisiti, hanno anche il vantaggio seppur minimo di aver disputato fin qui tre dei quattro scontri diretti (due vinti, a Roma, uno pareggiato in casa contro l'Inter). Resta da giocare, alla giornata numero 15, lo scontro diretto per eccellenza, quello che al San Paolo attendono più d'ogni altra cosa, quello contro la Juventus. Prima di allora, trasferte a Verona contro il Chievo e Udine, oltre alla gara casalinga contro il Milan; per chiudere, ancora Fiorentina in casa, prima di volare a Torino per sfidare i granata, ospitare la Sampdoria e chiudere a Crotone contro i pitagorici di Nicola. Qualora gli azzurri dovessero confermare il trend delle prime undici giornate, voltare pagina attorno ai cinquanta punti rappresenterebbe un bottino non da poco per il prosieguo del campionato. 

Chi potrebbe avvicinare tale quota è l'Inter di Luciano Spalletti, "fermatasi" di fatto soltanto a Bologna e a Napoli, motivo dei due punti di ritardo dai partenopei. Due gli scontri diretti alle spalle, entrambi in trasferta, dai quali i neroazzurri hanno portato a casa quattro punti (bottino a dir poco confortante), due concorrenti ancora da affrontare, una a Torino, la Juventus, un'altra a San Siro, la Lazio, nell'ultima giornata d'andata. Ciò che fa sorridere il tecnico di Certaldo è che, delle sei restanti gare, quattro i meneghini le giocheranno davanti al pubblico di casa di San Siro (Torino, Atalanta, Chievo, Udinese) fattore dominante in questo avvio di annata. Due invece le trasferte - Juventus a parte - con Cagliari e Sassuolo che non sembrano rappresentare ostacoli insormontabili sul cammino dei neroazzurri. 

I rimbrotti di Spalletti in quel di Benevento - Foto Inter FC
I rimbrotti di Spalletti in quel di Benevento - Foto Inter FC

In seconda fila Lazio e Juventus, con i capitolini avvantaggiati sui bianconeri per quel che riguarda lo scontro diretto vinto allo Stadium per 2-1. Decisamente ostico, tuttavia, il cammino di entrambe da qui a fine dicembre. Se la Lazio ha ancora da affrontare due scontri diretti (il derby alla ripresa delle ostilità e la trasferta di Milano contro l'Inter), i capitolini dovranno affrontare anche due viaggi non semplici in casa di Sampdoria ed Atalanta, mentre apparentemente più agevoli sulla carta appaiono le restanti quattro gare (Udinese, Fiorentina, Torino e Crotone all'Olimpico). Diverso il discorso invece per i sei volte Campioni d'Italia, unici del lotto ad aver fin qui disputato un solo scontro diretto, perso tra l'altro in casa proprio contro Immobile e soci.

Di conseguenza, nelle ultime otto giornate i bianconeri di Allegri dovranno affrontare tre dirette concorrenti, tutte nello stretto giro di quattro giornate, tutti a dicembre (Napoli al San Paolo ed Inter allo Stadium a cavallo della trasferta in Grecia contro l'Olympiacos, Roma a Torino a due giorni da Natale). Inevitabile che i risultati di queste tre partite stravolgeranno gli equilibri della graduatoria, con quattro delle cinque contendenti chiamate inevitabilmente a togliersi punti. Non sembrano destare preoccupazione le sfide contro Benevento e Crotone in casa, al pari delle trasferte di Bologna e Verona contro l'Hellas di capodanno, mentre molto più impegnativa ed ostica potrebbe risultare il viaggio al Ferraris contro la Sampdoria. 

Immobile e Benatia impegnati in Juve - Lazio - Foto Ss Lazio
Immobile e Benatia impegnati in Juve - Lazio - Foto Ss Lazio

Leggermente più staccata rispetto ai primi quattro posti la Roma di Di Francesco, che dovrà recuperare la trasferta di Marassi contro la Sampdoria. Non solo, i giallorossi di capitan De Rossi dovranno affrontare in trasferta anche la Juventus alla penultima giornata, oltre al derby capitolino al ritorno dalla sosta per le Nazionali. La trasferta di Firenze sarà già un primo banco di prova di assoluto valore, mentre meno impervio sarà il cammino fino a capodanno, con Spal, Cagliari e Sassuolo da affrontare all'Olimpico, Genoa e ChievoVerona a chiudere il quadro. 

A condizionare i rispettivi cammini - quantomeno di quattro delle cinque pretendenti al trono - influiranno chiaramente anche le parentesi europee da affrontare, con Napoli, Juventus e Roma ancora invischiate nella lotta alla qualificazione agli ottavi della Champions League, mentre diverso è il discorso per la Lazio, con un piede e mezzo ai sedicesimi di Europa League, e soprattutto per l'Inter, che da qui a gennaio - e per il resto della stagione - dovrà preparare soltanto le sfide di campionato, vantaggio non da poco nella corsa al titolo. Cinque pretendenti, un trono: chi la spunterà?