L'avevamo lasciato con un carico di rimpianti enormi. Con una rincorsa rivedibile. Con un errore, quello dal dischetto contro la Germania, che probabilmente brucia ancora nella sua testa ed in quella dei tifosi azzurri. Tuttavia, Simone Zaza è riuscito ad andare oltre quell'errore, metabolizzarlo, farlo proprio, e guardare alle occasioni di riscatto che la vita ed il calcio gli hanno dato. Valencia sullo sfondo, un trasferimento poco chiacchierato dopo il fallimento in Premier League, l'opportunità per tornare ad alzare la voce. Grinta e carattere, fame e voglia di stupire ancora: il risultato è quello che oramai è sotto gli occhi di tutti. La chiamata di Giampiero Ventura ne è soltanto una naturale conseguenza. 

Ha fatto un percorso, prima era da recuperare perché era messo ai margini in Inghilterra. Ora è qui per merito, sta bene fisicamente e mentalmente e quindi possiamo contare su di lui. Questi passaggi credo l'abbiano formato. Ora è un giocatore migliore rispetto a quello visto all'Europeo, mentalmente parlando.

Le parole del tecnico ligure nella conferenza stampa odierna presieduta al centro di Coverciano tendono la mano all'attaccante di Policoro, anche nell'intento di caricarlo e di responsabilizzarlo in vista di un eventuale utilizzo. Già, perché nonostante la situazione sia in divenire positivamente per quel che riguarda le condizioni fisiche sia di Ciro Immobile che di Andrea Belotti, l'attaccante ex Juve sembra essere quello più integro e soprattutto pronto dal punto di vista mentale per affrontare lo spareggio, sebbene dei tre contendenti sia quello più vergine ad apparire con la maglia della Nazionale, soprattutto in questo ciclo. 

Motivo per il quale, in ogni caso, Ventura dovrebbe affidarsi in ogni caso al duo Immobile-Belotti - qualora il modulo lo ritenesse opportuno - e soltanto in caso di forfait al calabrese. Questione di certezze, di alchimie già prestabilite ed assodate. Troppo importante il preliminare per dare qualcosa per scontato, nel reparto offensivo come in tutti gli altri. Ventura ha chiesto però determinazione ed autorevolezza, consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie potenzialità: in tal senso, Simone Zaza può essere un'altra arma a disposizione della faretra del tecnico ex Bari. L'Italia chiamò, speriamo che questa volta la risposta di Simone sia differente.