Percorrendo il sentiero della vita capita di smarrirsi, di inciampare, di ferirsi. E' del tutto normale perdersi. Rialzarsi, ritrovarsi, e ritornare su quel sentiero, per quanto difficile, è segno di evoluzione interiore. Gestire le angosce non è impresa facile, lo sa bene Domenico Berardi, attuale attaccante del Sassuolo che negli ultimi periodi si è smarrito, ed è ancora alla ricerca di come poter ritornare a cavalcare il sentiero conducente verso la pace interiore, da raggiungere in campo a suon di gol, quello per cui vive.

Da enfant-prodige a calciatore qualunque. Passo breve, malinconia smisurata. resta uno dei migliori prospetti del calcio italiano, è ancora giovane, classe 1994. Ma i suoi tanti infortuni gli hanno rallentato la crescita nel mondo del pallone e se vorrà tornare a essere uno dei più chiacchierati dovrà alzare l'asticella, trascinando i neroverdi in questa difficile stagione. Pochi minuti giocati, molti di più trascorsi a risiedere in infermeria. L'ultimo anno e mezzo di Berardi è stato turbolento, infortuni in serie, guai che ne hanno frenato la sua ascesa nel panorama calcistico italiano e non solo.

Più di un club in estate ha bussato alla porta del patron Squinzi, penna e carnet di assegni alla mano, ma i 40 milioni chiesti dal numero uno neroverde sono stati giudicati troppi da tutti i club che avevano mostrato interesse verso il giocatore. Ora, a distanza di una manciata di mesi, e complice il suo opaco, grigio inizio di stagione, (un solo gol realizzato finora in campionato, in 9 presenze, per un totale di 713' minuti giocati), la sua valutazione si è letteralmente dimezzata: 20 milioni, questa la cifra sulla quale poter iniziare a trattare. Un campione in svendita, sempre che il Sassuolo decida di privarsene e che lo stesso calciatore non voglia proseguire ancora una volta il suo processo di crescita con la maglia neroverde.

Semplice ora poter affermare che il Sassuolo sia sia fatto del male da solo non vendendo questa estate la sua pepita d'oro. C'è bisogno che Berardi riesca a ritrovare sè stesso, e finalmente essere parte integrante di un Sassuolo che sta annaspando, che sta facendo tanta, forse troppa fatica in un campionato di Serie A in coda piuttosto mediocre. Se solo ciò accadrà, se finalmente decollerà, ritornerà appetibile. Sperando che i guai fisici lo lascino in pace, smetteranno di tormentarlo, perchè se si procederà nella direzione attuale, continueremo ad assistere all'andatura a gambero di una giovane promessa non divenuta mai realtà affermata.

VAVEL Logo
About the author
Andrea  Indovino
Amo lo sport in tutte le sue infinite sfaccettature. Seguo principalmente il calcio ed il basket a 360° gradi, ma assiduamente anche il mondo della Formula 1, la Moto GP ed il ciclismo, specie le grandi corse a tappe. La mia è una voglia infinita di SAPERE, del resto Seneca affermava: Sii servo del sapere se vuoi essere veramente libero.