Un inizio di campionato così difficile a Bergamo non lo ricordano da tempo: si risvegliano infausti presagi di annate che quando sono cominciate in questo modo hanno avuto lo stesso esito, vale a dire la retrocessione. Di certo l'Atalanta vista a Parma conferma quest'impressione: una squadra che fatica a star dietro all'avversario, che crea poco e soprattutto che non sa difendere. Dieci reti subite in quattro partite non sono un segnale incoraggiante: la difesa a tre ha dimostrato di non poter reggere, urge assolutamente un rimedio per tamponare una perdita dalle proporzioni sempre più gigantesche.

Colantuono propone alcune novità nell'ormai abituale 3-5-1-1: Canini al posto di Lucchini, Brienza in sostituzione dell'acciaccato Migliaccio e Bonaventura che torna titolare alle spalle di Denis. Anche Donadoni cambia gli uomini: Mendes viene preferito a Felipe, Gargano ad Acquah e Rosi-Mesbah come coppia di esterni al posto di Biabiany-Gobbi. Il primo quarto d'ora dell'incontro scorre via tranquillo, la quiete prima che scoppi la tempesta di gol (ben sei messi a segno nella prima frazione). Mesbah rompe il ghiaccio indovinando il tiro dalla grande distanza che si infila all'incrocio dove Consigli non può arrivare. Immediata la reazione atalantina: sulla punizione di Cigarini, rientrato dalla squalifica, Denis fa la sponda per Bonaventura che da pochi passi batte Mirante.

Il Parma, ancora a secco di vittorie, si affida a Cassano che diventa protagonista di uno splendido uno-due con Parolo: passaggio di ritorno con i contagiri per il centrocampista e Consigli è nuovamente battuto. Nel 3-5-2 di Donadoni si esaltano gli esterni: Rosi semina la difesa nerazzurra, ubriaca di finte Yepes e mette a segno la terza rete per i ducali. Completa il trionfo emiliano Parolo, alla prima doppietta in serie A: Cassano colpisce il palo, ma l'ex Cesena si fa trovare al posto giusto per ribadire in rete. La partita sembra avviata a prematura conclusione, ma accade qualcosa di inaspettato: Gargano vede soffiarsi via il pallone, Bonaventura serve Denis che salta Mirante e sigla il primo gol del suo campionato con un delizioso pallonetto.

Nella ripresa Marilungo rileva Canini: l'Atalanta passa al 4-4-2, con Del Grosso e Raimondi che vengono abbassati terzini. Un episodio riapre l'incontro: Amauri lanciato a rete viene atterrato da Yepes, ma Gervasoni non ritiene di dover fischiare il fallo e la conseguente espulsione per il difensore colombiano poiché il contrasto è avvenuto con la spalla. Fatto sta che Amauri rivolge qualche parola di troppo al fischietto mantovano e alla fine il rosso se lo prende lui. L'inferiorità numerica rimette in gioco l'Atalanta: a dodici dalla fine Livaja, subentrato al posto di Raimondi, salta più in alto di tutti e riapre una partita davvero combattuta. S

tendardo, capocannoniere dell'Atalanta in campionato, si tuffa pregustando la terza rete e il titolo di eroe della serata: Gobbi, appena entrato al posto di Mesbah, spizza il pallone quel tanto che basta per allontanarlo dalla traiettoria dell'ex Lazio. Sansone, mandato in campo da Donadoni per far rifiatare Cassano, ha l'occasione di chiudere i conti: Consigli para quello che era un rigore in movimento. Nei minuti finali il Parma controlla e conduce in porto il primo successo del suo campionato, Atalanta invece alla quarta sconfitta in cinque partite (la terza su tre gare disputate in trasferta).