A Bergamo arriva l'Inter e l'Atalanta si prepara a una sfida delicata, contro una squadra rilanciata dalla vittoria sul Palermo e desiderosa di proseguire la marcia verso la zona Europa. In casa bergamasca, non solo calcio. L'ambiente è scosso dai recenti sviluppi sul Calcioscommesse. La chiusura delle indagini porta alla ribalta il nome di Stefano Colantuono, emerso tra le carte della Procura di Cremona in merito alla gara tra Atalanta e Crotone datata 2011. L'accusa è di aver indirizzato il risultato di quella partita, finita 2-2, con la complicità di alcuni giocatori allora all'ordine di Colantuono e del portiere del Crotone Concetti. 

Il tecnico si dichiara amareggiato per l'accaduto e mostra una naturale difficoltà nel dimenticare l'atto di notifica nel registro degli indagati. Incombe la Serie A, ma la testa del tecnico è rivolta al prossimo incontro col Procuratore Di Martino, in cui Colantuono proverà a spiegare la propria estranietà al reato in questione. 

"Non sto bene, non sono sereno, chi dice di esser tranquillo dopo una cosa del genere bluffa, e io non bluffo. È una vicenda che mi ha molto infastidito, molto turbato. Andrò da Di Martino (procuratore di Cremona, ndr) al più presto per capire cosa è accaduto. Anche se qualcosa dall’ordinanza di chiusura indagini si può evincere, il riferimento è a quella partita lì (Atalanta-Crotone, ndr). È massacrante per me, i familiari, per tutti. Ma non posso permettermi il lusso di abbassare la guardia. Ho un gran peso sulla testa ma devo scindere le cose. Lo devo alla proprietà e a tutto l’ambiente. L’Atalanta è la mia vita, il mio lavoro. Poi dimostrerò che sono totalmente estraneo, su questo non ci sono dubbi. Sarò in grado di gestire la situazione serenamente con i miei avvocati”.

“Potrebbe risolversi tutto a breve, però la notizia è uscita e veder messa in discussione la mia immagine mi ha turbato. Ho saputo dai media di essere indagato. Ho ricevuto l’avviso l’altro giorno, devo andarlo a ritirare in questura”.

L'Atalanta prova a dimenticare, concentrando ogni sforzo sul campo, per alleviare la fatica di Colantuono e evitare pericolose distrazioni, prima di un match complicato. 

Per quel che riguarda il Calcioscommesse, ricordiamo che sono ben 130 le persone finite nella rete della Procura tra giocatori, dirigenti e tecnici.