E' difficile per chiunque, tifoso e non, dimenticare il saluto di un Gian Piero Gasperini commosso ad una Genova, per l'occasione, tinta completamente di rossoblu nell'intento di augurare buona fortuna al suo condottiero, amico di innumerevoli battaglie nelle quali si sono alternate sofferenze e gioie.

Non è stato facile chiudere in un cassetto sei anni intensi passati ai piedi della lanterna ma lui, da vero professionista, ha accettato la decisione della società ed ha intenzione di staccare il biglietto per Bergamo, destinazione Atalanta; proprio la squadra con cui ha perso all'ultima giornata di campionato. Scherzo del destino.

A spingere fortemente per l'ormai imminente arrivo del Gasp è stato il D.S. Percassi, desideroso di garantire ai nerazzurri un tecnico d'esperienza e che lavora estremamente bene con i giovani, punto fondamentale per fare bene.

Prima di apporre la firma sul contratto, però, vuole limare bene gli ultimi dettagli rigurdanti la buonuscita. Compito tutt'altro che facile visto che il tecnico e Preziosi sono in disaccordo sulla somma da incassare. Si andrà, verosimilmente, in breve tempo, ad un punto d'incontro favorevole ad entrambi, visto che il patron Genoano aspetta a braccia aperte l'artefice del miracolo Crotone.

La pista Pioli si è raffredata ed, a meno di capovolgimenti dell'ultimo minuto, manca davvero poco all'epilogo tanto atteso che porterà Gasperini a colorarsi di nero ed azzurro.

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Simone Cappelli
Divido la mia conoscenza sportiva tra calcio, tennis e basket. Il rettangolo verde è stato il mio primo amore ma con il tempo non ho saputo resistere al fascino di una schiacchiata in alley-oop ed a un dritto lungolinea. Amo tre giocatori alla follia, uno per sport. Il Re, Roger Federer, il play per eccellenza, Chris Paul ed un improbabile messicano scappato di casa, tale Javier Chicharito Hernandez