Nel centro sportivo di Zingonia sono stati presentati i due ultimi acquisti nerazzuri, Pesic e Berisha. Le maggiori attenzioni, ovviamente, per il serbo classe 1992, ex Tolosa.

A presentare il nuovo attaccante nerazzurro ci ha pensato il direttore sportivo Sartori che, prima di lasciare a Pesic la parola, lo ha descritto alla stampa: "Può giocare prima punta, da solo o in coppia, ma anche da esterno. È uno generoso che si muove molto e anche se in Francia non ha fatto molti gol, ne ha segnati parecchi in precedenza conquistando anche due scudetti in Moldavia e partecipazioni sia nella under 19 che nella under 21 della Serbia. È a Bergamo in prestito con diritto di riscatto, l’operazione è perfetta per i canoni atalantini e ci permette sia di valutarlo che di prenderlo eventualmente a cifre da Atalanta."

Dopo la presentazione di Sartori è finalmente Pesic a parlare: "Ho iniziato questa settimana con il gruppo e spero di entrare subito nel clima match, il problema fisico che ho avuto è risolto. Qua c’è maggior tattica rispetto al calcio francese che è più aperto. Spero per questa stagione di giocare il più possibile, di gol ne parleremo quando sarò in campo". A Pesic poi viene chiesto se ha paura della concorrenza nel reparto offensivo dove dovrà confrontarsi con Paloschi e Pinilla per la maglia da titolare: "Ho dei compagni d’attacco forti, a me la competizione piace e posso giocare anche con due attaccanti" è la risposta, anche un po' spavalda, del neroazzurro. Ha fatto clamore il numero scelto dal ventiquattrenne, il numero nove, perchè in quel di Bergamo c'è una sorta di maledizione che dura dal 2006/2007, annata in cui lo ha indossato Riccardo Zampagna. Dopo la stagione dell'attaccante di Terni, il numero tipico dei bomber è passato sulle spalle di centravanti che hanno steccato a Bergamo (Acquafresca, Paolucci, Troisi), ma a Pesic non sembra importare: "Il 9 porta sfortuna? È importante in qualsiasi squadra, era libero e l’ho preso; so che Inzaghi l’ha indossato a Bergamo, spero allora d’iniziare come lui."

Una sfida non certo semplice quella in cui si è lanciato il giovane serbo, Inzaghi infatti è stato l'ultimo capocannoniere della Serie A ad aver vinto il titolo nell'Atalanta con la bellezza di 24 gol in 33 presenze. Di certo, se Pesic dovesse fare anche solo la metà dei gol fatti da Inzaghi nell'annata 96/97, sarebbe una stagione molto positiva ed un ulteriore colpo di mercato di Sartori dopo quello di Kessie.

Proprio su Kessie il ds Sartori ha voluto fare un chiarimento diretto alle big italiane, ma anche europee:  "A gennaio non si muove e non è detto che su di lui non si faccia un progetto biennale. Il suo prezzo? Non c’è un prezzo ora, vale molto ma è ancora troppo presto."