Lo storico presidente dell'AtalantaAntonio Percassi, si è gentilmente esposto ai microfoni della stampa per una interessante e affascinante intervista. Il numero uno del club bergamasco è da vent'anni il simbolo di questa squadra, una compagine che da sempre fornisce elementi importanti alla nazionale italiana. 

L'Atalanta è davanti al Milan e a pari punti con l'Inter. Percassi svela le sue emozioni.

"Di notte mi sveglio all'improvviso, un pizzicotto sulla pancia e poi mi chiedo: “Sarà tutto vero?”. Poi per strada avverto l’entusiasmo dei tifosi e mi rendo conto che stiamo facendo qualcosa di incredibile."

Il segreto della squadra è quello di giocare ogni singola partita come se fosse l'ultima. Adesso ci sarà l'impegnativo match casalingo contro il Palermo, squadra che all'andata stava per causare l'esonero di Giampiero Gasperini.

"Vero. Dopo la partita c’è stato un lungo confronto con Gasperini. Io però pochi giorni prima avevo detto ai giocatori: “Qualunque cosa accada il mister non si tocca."

Dal possibile esonero alla cavalcata trionfale verso l'Europa. La svolta? La vittoria contro il Napoli. 

"E poi... Gasperini ha avuto un coraggio incredibile, è stato un leone. Ha vinto a Pescara col Crotone e col Napoli è girata la stagione. Alla vigilia del Napoli seguo a Zingonia la rifinitura e vedo Conti, Caldara, Gagliardini e Petagna nella squadra titolare. A fine seduta chiedo: “Mister ma sono solo prove?”. E lui: “No, giocheremo così”. Una notte terribile, non ci dormo sopra. La domenica più passano i minuti e più mettiamo in difficoltà il Napoli, allora guardo mio figlio Luca e gli dico: “Ma che partita stiamo facendo?"

L'arrivo e, soprattutto, la conferma di Gasperini sulla panchina è l'ennesima prova di una società solida e con un marchio di serietà che dura da anni. L'ex tecnico del Genoa è apprezzato soprattutto per la straordinaria capacità di insegnare calcio e di lanciare giovani senza paura. 

"È l’uomo giusto al posto giusto. Ci ha stravolto i piani, ha cambiato la storia, ci ha rivoluzionato la vita calcistica, proiettando già l’Atalanta nel futuro. Prima di lui eravamo un mix di fisicità e giocatori esperti e tutto era mirato alla salvezza, ora la prospettiva è cambiata. Preziosi me l’ha suggerito... in cambio di una cena che ho pagato io: è stato un buon investimento. Ho letto di interessamenti nei suoi confronti però, a parte un contratto fino al 2018 con opzione, tra noi c’è un rapporto straordinario e non lo vedo lontano da qui. Anzi, me lo tengo stretto. Ha lanciato giovani e altri debutteranno in prima squadra: avete visto Bastoni, Latte Lath e Melegoni? Sono fortissimi."

La classifica parla di 42 punti ottenuti fino ad ora: è ancora opportuno parlare di salvezza? 

"Con 42 punti dovremmo averla centrata. E questo è il nostro scudetto. Ora inizia il bello. Non mi sentirà mai pronunciare la parola “Europa” ma siamo consapevoli che stiamo facendo un torneo inaspettato, strepitoso. Merito anche della Triade: mio figlio Luca, Sartori e Gasperini. Squadra vincente non si tocca."

L'Atalanta del Gasp gioca un calcio divertente e propositivo. E' la filosofia tattica più bella di tutta la presidenza Percassi?

"Sì, anche quella di Lippi del ‘92­’93 con Ganz, Montero e Rambaudi non era male però questa ha qualcosa in più: giochiamo sempre per vincere contro chiunque, non per caso abbiamo pareggiato pochissime volte. Questi giovani hanno sempre fame, vanno sempre all’attacco e giocano a memoria. Con Gasperini c’è una mentalità diversa. Il top? Quando rivedo il secondo tempo con la Roma stento a credere che sia andata veramente così. Ma anche la partita col Chievo è speciale: abbiamo sempre sofferto la loro fisicità, invece stavolta è stato più semplice. Giochiamo bene, a viso aperto contro chiunque, la gente si diverte."

L'Europa? Giusto parlarne, ma l'obiettivo primario resta sempre la gestione del club attraverso strategie ben mirate che non smuovano più di tanto il bilancio.

"Io non posso vietare ai tifosi di sognare, è giusto che lo facciano. Se verrà qualcosa in più della salvezza ci faremo trovare pronti ma io devo essere realista e tenere i piedi per terra. Io sono un tifoso appassionato, mio figlio però ha la gestione del club, è l’amministratore delegato e giustamente ha come obiettivo prioritario tenere i conti a posto. Comunque è faticoso giocare due volte a settimana, il Sassuolo quest’anno ha sofferto proprio per il doppio impegno."

Percassi e il tema riguardante lo stadio, con l'attuale impianto sportivo che potrebbe subire delle variazioni.

"Aspettiamo il bando di gara: se ci saranno le condizioni parteciperemo, del resto nel restyling abbiamo già investito oltre 5 milioni. Forse ci vorrà ancora qualche mese per la gara, è chiaro che i lavori inizieranno nel 2018. L’Europa a Modena o Reggio Emilia? Per ora non ci siamo posti il problema."

Caldara e Gagliardini? Futuri campioni per top club e nazionale italiana. Inoltre, sul centrocampista, spicca un retroscena molto importante sotto l'aspetto del marketing.

"L’operazione Caldara è stata conveniente per tutti: starà ancora un anno con noi, maturerà e sarà pronto per la Juve. Intanto già contro Belotti e Borriello l’ho visto fisicamente pronto, deciso. Cedere Gagliardini credo che sia stato doveroso: a certe cifre un club come l’Atalanta non può dire no e l’Inter ha preso il miglior centrocampista italiano dei prossimi dieci anni. Peraltro l’affare Gagliardini, chiuso da Luca con Steven Zhang, darà vita a una collaborazione extracalcistica in Cina con Suning."

Kessie alla Roma? Forse si, ma..

"È un gran giocatore, piace a tanti: per ora ce lo godiamo..."

Grande interesse anche per Gomez. L'argentino ha avuto molte richieste a gennaio, ma la società ha declinato tutte le proposte per farlo rimanere almeno fino a fine stagione. 

"È straordinario. Ha avuto offerte ma abbiamo detto subito no. Avevo promesso a Gasperini che non lo avremmo ceduto e poi... a Bergamo è un idolo: al nostro store c’erano 100 metri di coda per lui, il centro città bloccato, mai vista una cosa simile. Anche lui lo vedo bene a lungo con noi."

Non solo settore giovanile, ma anche altri movimenti effettuati nel corso dell'ultima sessione di mercato: dall'olandese Hateboer, passando per i giovani Gollini, Cristante, Mancini, Fazzi, e Carnesecchi.

"Gasperini domenica era molto contento di Cristante: saprà rilanciarlo, lui può essere il nuovo Gagliardini. Carnesecchi è del 2000: lui e suo papà a Zingonia erano emozionati e felici perché questa è un’isola magica."

Ventura e l'Atalanta. Un feeling speciale che ha portato - meritatamente - alla convocazione di ben sette atalantini.

"Emozionante, c’era anche Grassi che per me è un giocatore importante. Petagna presto sarà azzurro in pianta stabile: segnerà tanto e già ora fa un lavoro incredibile per una punta. Non ce ne sono tanti come lui. Ammetto che lo scorso anno lo avevo visto con l’Ascoli e preoccupatissimo avevo chiamato Sartori: “Giovanni, ma chi abbiamo preso?”. Ma già a Rovetta, in ritiro, dopo pochi allenamenti ho capito di avere in casa uno forte."

Programmazione e stabilità societaria: questo il mix vincente che da sempre contraddistingue l'Atalanta. Percassi, tra l'altro, è pronto a compiere altri investimenti per i suoi "giovanotti".

"Ogni anno a bilancio mettiamo oltre 5 milioni, ma intendiamo raggruppare tutte le attività in una sorta di Accademia. A Zingonia faremo un investimento complessivo di 8 milioni in due anni: costruiremo un’altra palazzina con spogliatoi e palestra e gli uffici del settore, verrà migliorata anche la Casa del Giovane dove i ragazzi possono proseguire gli studi."

La rete osservatori sarà ampliata, ma se Gasperini chiederà un calciatore più blasonato potrebbe essere accontentato.

"Sono disponibile a un sacrificio. Se ne vale la pena, perché no? La nostra missione però è prendere i giocatori prima che esplodano. Per questo la nostra rete di osservatori sarà ampliata."

Un metodo per continuare a crescere? La televisione potrebbe rivelarsi una buona strategia, e Percassi apre all'apertura di un canale tematico dedicato alla squadra. 

"Atalanta Channel rientrerebbe in un processo di crescita graduale ma costante che ci proponiamo: non escludo un passo del genere."

Come i vari Caldara, Conti, Gagliardini, anche Percassi è nato nel settore giovanile dell'Atalanta. Il suo idolo? Maschio."

"Io sono cresciuto a Clusone, un piccolo paesino, e come mio figlio Luca ho avuto la fortuna di fare tutta la trafila nell’Atalanta. Maschio (attaccante classe 1933 che giocò con Bologna, Atalanta, Inter, Fiorentina, Argentina e Italia, tra le altre, ndr) era il mio idolo. E poi nella mia breve carriera ho avuto la possibilità di marcare Rivera, Riva, Altafini."

Percassi nel 3-4-3 di Gasp? Avrebbe trovato spazio sicuramente.

"Sì, uno come me gli avrebbe fatto comodo: ero aggressivo, determinato, avevo fame. E, come lui, mi piaceva attaccare."