Bryan Cristante sembrava essersi perso dopo le ottime sensazioni lasciate agli esordi in Serie A con la maglia del Milan. Il trasferimento in Portogallo al Benfica, poi il caos di Palermo e infine Bergamo e l'Atalanta, dove si è riconquistato spazio e fiducia con Gasperini. Esperienze diverse fra loro quelle vissute dal centrocampista che però con i nerazzurri sembra aver finalmente trovato un contesto in cui esprimersi al meglio.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Cristante paragona l'affezione che Bergamo ha per l'Atalanta con quanto accadeva con il Benfica: "Al Benfica poi il primo anno con Jorge Jesus è andato abbastanza bene poi con Rui Vitoria ho avuto poco spazio e ho chiesto di andarmene. Sono soddisfatto, questa Atalanta vale più del Benfica. Il calcio in Portogallo si vive in modo spasmodico, ancor più che in Italia. Là il Benfica è una religione, ci sono 50 mila spettatori fissi allo stadio. Sono tutti tifosi: dai bambini alla nonna che sventola la bandiera quando la squadra arriva in pullman. Il livello del campionato poi è buono: grande agonismo e velocità, poca tattica. Trasferirsi fa crescere e non sto parlando solo a livello calcistico. Cavarsela in un altro paese è un’esperienza formativa". 

Bryan Cristante, zimbio.com
Bryan Cristante, zimbio.com

Il ritorno in Italia, a Palermo, in una situazione però surreale: "Volevo rimettermi in gioco e qui era più semplice trovare società disponibili per il prestito. Ricordo il primo giorno a Palermo: ero atterrato ed era appena stato cambiato allenatore: Iachini per Ballardini. Poi Zamparini ha richiamato Ballardini e mandato via Iachini. Un delirio, non si capiva niente, ho perso il conto degli allenatori saltati. Dopo il Palermo un’altra delusione a Pescara? C’erano gravi problemi, in gennaio la situazione era quasi compromessa".

L'Atalanta comunque sceglie di credere in lui e di puntarci per il proprio centrocampo: "Con Gasperini non ci sono ruoli fissi, anche i difensori e i centrocampisti sono chiamati alla fase offensiva. Il mio ruolo ideale sarebbe nel centrocampo a due ma quest’anno ho fatto anche il trequartista e nelle giovanili giocavo davanti alla difesa. La nostra stagione? Non male come salto ma ora viene il difficile. Sono comunque sicuro che saremo attrezzati per il doppio impegno".