Goleador per caso, idolo per merito. Anthony Mounier è arrivato a Bologna in punta di piedi, senza troppo clamore. Ha aspettato che fosse il campo a parlare per lui, e il campo ha espresso il suo verdetto. Tre gol già realizzati, una novità per un'ala pura come lui, sorpresa dei rossoblu, protagonista in campo e innamorato della città, o meglio del cibo: "Rispetto alla Francia devo dire che qui c’è molta più gente allo stadio e che il gioco è più duro. A Bologna mi trovo bene e amo la vostra cucina", ha detto oggi in conferenza stampa.

Ha cominciato parlando del suo rendimento sorprendente, ma che non sta aiutando come vorrebbe la squadra, fanalino di coda in A: "In carriera non mi era mai capitato di partire così forte dal punto di vista realizzativo, sono ovviamente molto contento dei tre gol ma non mi soffermo troppo a guardare le statistiche individuali perché contano i risultati di squadra. Indubbiamente però l’accoglienza che ho trovato in città e nello spogliatoio mi ha aiutato a fare subito bene".

Il Bologna però non è solo suo: "Siamo un gruppo giovane che è stato anche assemblato tardi quindi è normale che serva tempo per affinare i meccanismi soprattutto a livello offensivo. Faticare a reagire quando si subisce un gol e non saper gestire al meglio le energie nel corso della gara sono proprio difetti tipici delle squadre con poca esperienza. Leader? Giocatori come Morleo, Gastaldello e Rossettini hanno un ruolo importante nello spogliatoio ma tutti devono prendersi le proprie responsabilità".

I gol non stanno certamente aiutando la squadra, dato che è arrivata una sola vittoria in stagione, quella in casa con il Frosinone. La prossima sfida, in casa con il Palermo, è fondamentale, e Mounier lo sa: "Ammetto che in squadra il morale potrebbe essere migliore ma sappiamo che le nostre avversarie non sono lontane e possiamo recuperare in fretta. La partita contro il Palermo in questo senso sarà fondamentale perché ci permetterebbe di affrontare il Carpi a quota sei punti. Sappiamo che per mantenere la Serie A dobbiamo fare punti in casa e contro le dirette concorrenti".

Infine, parole di stima per Delio Rossi: "Nel calcio l’allenatore è sempre il primo a pagare ma il compito del mister non è affatto facile per i motivi che ho spiegato e credo che stia lavorando bene. Inoltre pur essendo giovani andiamo sempre in campo per fare il nostro gioco ed è un bel segnale".

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]