Parlare di Mattia Destro è sempre difficile, perchè a soli 24 anni ha già cambiato 6 maglie, tra Inter, Milan, Roma, Siena, Genoa e Bologna. Attualmente però l'attaccante veste quella rossoblù emiliana. Il suo girovagare è difficile da spiegare. Il Genoa lo prende dall'Inter nel 2010 a titolo definitivo, lasciato andare un po' troppo facilmente. Entra in campo e dopo 6 minuti all'esordio segna. Inequivocabile indicazione di quanto talento, classe e senso del gol abbia il ragazzo.

E a Siena lo dimostra, a suon di reti. Impazziscono tutti per lui, e lo prende la Roma. Gioca poco, ma tiene una spaventosa media gol, una rete ogni due gare. Eppure a Roma qualcosa non va, non ha lo spazio che merita, e i giallorossi lo mandano prima al Milan in prestito (deludente) e poi a titolo definitivo a Bologna nell'estate di pochi mesi fa. Tra le tante operazioni di mercato e di gestione sbagliate in questi anni dalla Roma, quella di Destro è probabilmente una tra le peggiori.

Un talento indubbio, un giocatore in grado di trovare la porta con una facilità disarmante, ma a Bologna le cose non vanno. Non vanno per la squadra, non vanno per lui. Dieci partite con Delio Rossi portano a 6 punti e zero gol fatti per Destro, ma poi arriva Donadoni. Cosa cambia? Difficile spiegare. Eppure la squadra gioca meglio, vince, sale in classifica e si toglie grandi soddisfazioni. Per Destro siamo a quota 4 gol in 4 presenze con il tecnico cisanese, ma non sono tanto i numeri a fare la differenza, bensì l'atteggiamento.

Quasi sempre migliore in campo, pronto a sacrificarsi in copertura e in pressione, il gol ritrovato. Una serie di aspetti che hanno portato Destro a questo punto della sua carriera. E senza dubbio è questo il vero Mattia Destro, marcatore implacabile, non quello delle prime 10 uscite, quando già i fucili dei critici erano puntati sulla sua testa pronti a fare fuoco.

La rinascita di Destro però non fa gioire solo il Bologna, bensì tutta Italia, perchè una serie di fattori hanno impedito che diventasse il centravanti della Nazionale. L'infortunio del 2013, il poco spazio negli anni seguenti, il buio al Bologna fino ad oggi. Ma adesso cambia tutto, e Conte ha un'alternativa che non può non prendere in considerazione. Uno come Destro in salute deve essere titolare della Nazionale.

Già nel 2014, ai mondiali, rimase escluso per motivi ancora da definire (ma meglio non toccare quei tasti dolenti della nostra Nazionale), vogliamo veramente lasciarlo fuori dai 23 anche per gli Europei? Tutto quanto ovviamente ha davanti un enorme "se", che per ora si sta confermando. Ma se dovesse continuare così...