Nove sono i punti che separano Sassuolo e Bologna nella classifica del massimo campionato; un derby emiliano sui generis, tra una tra le più blasonate compagini della storia del calcio italiano, con all’attivo sette scudetti e la corona di nobile (non troppo) decaduta, e la Cenerentola arrivata poche stagioni fa in punta di scarpetta, che in così poco tempo è riuscita ad incantare tutti. Un derby che vedrà contrapporsi le filosofie di calcio di due dei migliori allenatori che calchino i campi di serie A. Da un parte, Eusebio Di Francesco, l’outsider senza paura; dall’altra, Roberto Donadoni, il veterano che, per sfortuna e per le contingenze, non è mai riuscito a stupire e convincere.

Nove sono i punti che separano Sassuolo e Bologna, ma questa distanza è come un baratro che raccoglie in un gran marasma di squadre tutta la zona centrale della classifica. Il Sassuolo è a quota 32, su in cima, a pari punti col Milan e a sole tre lunghezze dalla Roma del redivivo Luciano Spalletti. Il Bologna è a 23, giù in fondo, a sei punti dalla zona retrocessione ma con due squadre (Genoa e Palermo) che, almeno per il momento, fanno da cuscinetto sulla sicurezza dei rossoblù. Nell’incontro di andata, la spuntò il Sassuolo, vincendo al Dall’Ara per una rete a zero. Ma quello, non ci stancheremo mai di dirlo, era un altro Bologna. Ma era lo stesso Sassuolo.

Qui Sassuolo

4-3-3 confermatissimo per mister Di Francesco, che ritrova Cannavaro e Berardi dopo le rispettive squalifiche, ma perde per analoghe ragioni Magnanelli e Vrsaljko. Domenico Berardi, giovane attaccante classe 1994, che ha fatto parlare di sé, anche se non di molto, più per il calcio giocato che non per la testa calda, riprende il timone del settore offensivo dei neroverdi, che guiderà dalla fascia destra, con Falcinelli avanti e Sansone a sinistra. Non ci sarà invece Floro Flores: per lui, risentimento al polpaccio. Ovviamente, la partita si presta ad un’interpretazione molto dinamica, con le due squadre che giocheranno a moduli speculari e probabilmente baseranno tutta la loro manovra su ripartenze veloci. Posta questa necessaria considerazione, segnaliamo come giocatore potenzialmente più pericoloso proprio Berardi, anche se un asterisco rosso a fianco al nome di Sansone è più che doveroso.

Qui Bologna

Modulo a specchio per Roberto Donadoni, che si sta ancora leccando le ferite per i tre punti buttati all’aria domenica scorsa in terra emiliana contro la Lazio di Pioli. Per il tecnico rossoblù, bisogna ripartire da quanto di buono era stato fatto nei primi quarantacinque minuti della gara contro i biancocelesti, durante i quali era stato espresso un gioco fluido e dinamico, che aveva portato gli uomini di Donadoni a sfiorare il 3-0 che sarebbe significato ko tecnico in anticipo. Contro il Sassuolo, il tecnico ex Parma e Nazionale sarà orfano di Masina, squalificato dal Giudice Sportivo dopo il cartellino rosso rimediato al Dall’Ara contro la Lazio. Non ci sarà neanche Zuniga, colpito da un lutto familiare. In attacco, confermato il trio Destro, Mounier e Giaccherini. Occhio al bomber ex di Roma e Milan: contro la Lazio è andato in gol, ora è in cerca di conferme.