Ogni squadra ha un campo maledetto, una squadra contro la quale è sempre difficile giocare, e, nelle occasioni in cui si propone un buon calcio, ci pensa la cattiva sorte a confermare le statistiche. Nel caso del Cagliari, l'avversario in questione è l'Atalanta, l'impianto l'"Atleti Azzurri d'Italia" di Bergamo. I sardi non sconfiggono i lombardi a casa loro dal lontano '91, e non sono riusciti neanche oggi ad invertire la tendenza. Finisce 1-0 per il gruppo di Colantuono, gli ospiti escono dal campo a testa bassa e con tanti rimpianti.

UNA PORTA MALEDETTA - Il Cagliari gioca meglio, costruisce diverse occasioni da rete, ma è l'Atalanta a raccogliere il bottino grosso. Il gioco del calcio non guarda in faccia nessuno, neanche una squadra che colpisce tre pali nei primi quarantacinque minuti. Il redivivo Ibarbo tira fuori dal cilindro un'ottima prestazione e mette a ferro e fuoco la difesa atalantina, incapace di contenerlo. Prende per due volte il legno, la sfortuna gli nega la gioia del gol. Palo esterno anche per Conti, che tira una sassata dai trenta metri e mette i brividi all'ottimo Sportiello. Il primo tempo si chiude così, con gli orobici chiusi in difesa e i rossoblu all'assalto. Idee poche, grinta tanta, ma di entrare in porta il pallone non ci pensa proprio. 

UN GOL, LA BEFFA ED IL NERVOSISMO FINALE - Nella ripresa cambia poco, ma, nonostante ciò, cambia tutto. L'Atalanta è più propositiva, cerca di affacciarsi dalle parti di Avramov, ma non costruisce azioni da rete interessanti. Da una parte e dall'altra si cercano spesso il gioco sugli esterni ed i cross per le punte, ma questi finiscono spesso sul fondo o tra le braccia del portiere. Lo 0-0 sembra essere un risultato difficile da sbloccare, ma al 68' Bonaventura cambia le carte in tavola: cross dalla destra di Brienza, Moralez sfiora, irrompe il numero 10 nell'area piccola, anticipa Pisano, non esente da colpe, e insacca. 1-0 immeritato, ma questo è il calcio, prendere o lasciare. Negli ultimi venti minuti il Cagliari cerca la rete del pari, ma gli unici a raccogliere qualcosa sono Ibarbo, che prende nel finale un cartellino rosso evitabile per una gomitata a Raimondi, ed il giovane Simone Solinas, attaccante sassarese che esordisce in Serie A a neanche 18 anni. È un grande prospetto, si sentirà parlare di lui in futuro. Vince l'Atalanta, proiettata ora verso la zona Europa League, recrimina il Cagliari, costretto ora a guardarsi alle spalle.